Manovra 2024 e Riforma Fiscale: le misure per le imprese

di Barbara Weisz

2 Gennaio 2024 18:29

Nella Manovra 2024 e nei decreti di Riforma fiscale entrati in vigore ci sono incentivi alle imprese per investimenti e assunzioni ma anche altri bonus.

Le misure per le imprese in Manovra 2024 si limitano alla proroga di alcuni incentivi per le attività d’investimento, come la Nuova Sabatini, i Contratti di Sviluppo ed il credito d’imposta nella ZES unica Sud, più alcune disposizioni di carattere settoriale (Tax Credit Cinema, Bonus Carta Editori).

Ma c’è un nutrito pacchetto di interventi nei decreti attuativi di Riforma Fiscale approvati a fine anno, a partire dal nuovo incentivo per le assunzioni e alle nuove regole sulla fiscalità internazionale.

Vediamo dunque una panoramica delle novità 2024 per le aziende.

Incentivi in Manovra 2024

In Manovra ci sono 50 milioni di euro per la Nuova Sabatini che finanzia l’acquisto di macchinari e software nuovi in un’unica tranche con l’accorpamento delle rate. Finanziato invece  con 1,8 miliardi di euro il credito di imposta per le imprese che investono in beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nella ZES unica del Mezzogiorno. Risorse aggiuntive anche per i Contratti di sviluppo, e il fondo crescita sostenibile.

Misure di settore

  • Tax Credit Cinema: agevolazione al 40% per le opere cinematografiche e dal 20 al 40% per la realizzazione di nuove sale;
  • Bonus Carta in Editoria: pari al 30% delle spese sostenute, negli anni 2023 e 2024, entro il limite di 60 milioni di euro per ciascun anno.

Misure fiscali

In Manovra sono poi previste una serie di misure prettamente fiscali. Ad esempio, i nuovi obblighi in materia di polizze assicurative a copertura dei rischi derivanti da catastrofi e calamità naturali.

Per la plastic tax e la sugar tax l’entrata in vigore è invece fissata al primo luglio 2024.

Infine, sono previste anche le seguenti misure:

  • Deduzione 2024 della quota dell’1% dell’ammontare dei componenti negativi IRES ed IRAP differita, in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2027 ed al successivo.
  • Deduzione 2026 della quota del 3% dell’ammontare dei componenti negativi IRES ed IRAP differita, in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2027 ed al successivo.
  • Le plusvalenze realizzate mediante cessione a titolo oneroso di partecipazioni qualificate, diverse da quelle derivanti dalla partecipazione in società semplici e da quelle conseguite in casi determinati, per il 5% del loro ammontare, sono sommate algebricamente alla corrispondente quota delle relative minusvalenze; se le minusvalenze sono superiori alle plusvalenze l’eccedenza è riportata in deduzione, fino a concorrenza del 5% dell’ammontare delle plusvalenze dei periodi successivi, ma non oltre il quarto, a condizione che sia indicata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel quale le minusvalenze sono state realizzate.
  • Gli esercenti attività d’impresa che non adottano i principi contabili internazionali possono procedere, relativamente al periodo d’imposta in corso al 30 settembre 2023, all’adeguamento delle esistenze iniziali dei beni, mediante l’eliminazione delle esistenze iniziali di quantità o valori superiori a quelli effettivi nonché mediante l’iscrizione delle esistenze iniziali in precedenza omesse.

Nuove assunzioni agevolate

Inserito nel Decreto IRPEF, il nuovo bonus assunzioni è una deduzione fiscale che può arrivare al 120% o 130%, per assunzioni a tempo indeterminato di giovani, donne, lavoratori di categorie svantaggiate ed ex percettori del Reddito di Cittadinanza in imprese che aumentano il numero dei dipendenti assunti, ossia che garantiscono un incremento occupazionale in azienda.

Si tratta di una maggiorazione del 20% sul costo delle assunzioni, che sale al 30% nel caso di lavoratori svantaggiati, per le assunzioni effettuate nel 2024, nei limiti nell’incremento occupazionale rispetto all’anno precedente.

Le imprese applicano la maggiorazione al minore importo fra il costo 2024 dei neo assunti e la differenza con il costo 2023 (quindi l‘incremento occupazionale).

Global minimum tax

Altra rilevante novità fiscale è la global minimum tax al 15% per i gruppi multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro. La misura – prevista da un accordo OCSE, sottoscritto da tutti i paesi UE – è contenuta nel decreto attuativo di Riforma Fiscale in materia di fiscalità internazionale.

Le imprese ricomprese nell’ambito applicativo, ossia i grandi gruppi internazionali, pagheranno una tassa minima del 15% su quanto fatturano in Italia. Secondo l’OCSE genererà un gettito fiscale di 220 miliardi a livello mondiale. In base alle stime della Cgia di Mestre, nelle casse dell’Italia entreranno 381,3 milioni di euro nel 2025, 426 milioni nel 2026 e 500 milioni nel 2033.

Incentivo per l’attrazione dei talenti

Sempre il decreto sulla fiscalità internazionale modifica le agevolazioni per il rientro dei cervelli. Questa misura riguarda le imprese per le quali la talent attraction è una priorità. Un lavoratore con elevata qualificazione e specializzazione che torna in Italia ha una tassazione agevolata con un taglio del 50% dell’imponibile, fino a un tetto di reddito a 600mila euro. Ci sono poi disposizioni più favorevoli per le famiglie con figli e per chi acquista casa in Italia.

Agevolazioni per il Reshoring

Riguarda direttamente le imprese la tassazione agevolata sul reshoring, ossia una riduzione del 50% delle imposte sui redditi per le aziende che tornano a produrre in Italia.

Si applica per cinque periodi di imposta e va restituita nel caso in cui l’attività economica venga successivamente trasferita fuori dalla UE o dallo Spazio economico europeo durante il periodo di utilizzo o entro i dieci successivi al termine del regime di agevolazione.