Annunciati in questi giorni da Sterling Commerce i risultati della ricerca condotta da Vanson Bourne sulla fatturazione elettronica, che rivela come le aziende italiane stiano iniziando a trarre beneficio dalla nuova procedura, nonostante le difficoltà in tema di conformità normativa.
Stando ai risultati, sembra che le imprese siano ben consapevoli che passare dalla fatturazione cartacea a quella elettronica (e-invoicing) rappresenti un’opportunità per
incrementare l’efficienza in termini di riduzione dei costi ottimizzazione delle risorse e incremento della competitività.
Molte (46%, contro la media europea del 40%) aziende italiane stanno prendendo in considerazione l’implementazione di soluzioni di fatturazione elettronica automatizzata, anche se ben l’86% di esse afferma di non possedere le necessarie risorse interne per realizzare tale processo.
Dal campione di 400 IT manager di Regno Unito, Francia, Germania e Italia, coinvolto nella ricerca, è emerso che la più grande preoccupazione in fatto di e-invoicing è la conformità alle normative nazionali in materia di fatturazione elettronica.
Per chi commercializza in più paesi esteri, c’è anche il problema dell’integrazione tra i diversi sistemi e le richieste di conformità e auditing tra i Paesi in cui operano.
In particolare, in Italia l’85% degli intervistati (80% in Europa) dichiara di temere che i propri dipartimenti finanziari non siano in grado di quantificare la somma di IVAda pagare, nel caso in cui l’azienda non sia trovata conforme.
In questo scenario, Sterling Commerce ha annunciato di recente la prima soluzione per la fatturazione elettronica “cross border” per le organizzazioni di tutto il mondo che vogliano automatizzare il processo di fatturazione elettronica tra nazioni diverse, in conformità con le rispettive normative fiscali: Sterling e-Invoice Gateway.