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Locazioni brevi in dichiarazione dei redditi: guida completa

di Barbara Weisz

Locazioni brevi in dichiarazione dei redditi: cedolare secca o IRPEF ordinaria, modifica Precompilata per comproprietà, tetto per attività imprenditoriale.

I dati delle locazioni brevi sono fra quelli che l’Agenzia delle Entrate utilizza per predisporre la dichiarazione dei redditi precompilata, indicati nel Quadro B o D del Modello 730, permettendo la tassazione agevolata con cedolare secca. In caso contrario, si applica la normale tassazione IRPEF.

Se l’affitto viene stipulato per il tramite di un intermediario, anche un portale online, viene comunque trattenuto il 21% alla fonte. Questa ritenuta è a titolo d’imposta se in dichiarazione dei redditi o all’atto della registrazione del contratto si opta per l’applicazione della cedolare secca, altrimenti è a titolo d’acconto.

Vediamo esattamente dove si trovano questi redditi nella procompilata, quali modifiche può fare il contribuente, le regole in alcuni casi particolari.

Locazioni brevi: regole e tassazione

La locazione breve è un contratto di affitto di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni stipulato tra persone fisiche al di fuori dell’attività d’impresa. Il contribuente può decidere se applicare la cedolare secca, al 21% (in genere più conveniente) oppure la tassazione IRPEF ordinaria.

Il regime fiscale delle locazioni brevi ((legge 178/2020, articolo 1, comma 595) si applica solo in caso di destinazione all’attività di non più di quattro appartamenti per ciascun periodo d’imposta. Negli altri casi, l’attività di locazione da chiunque esercitata si presume svolta in forma imprenditoriale ai sensi dell’art. 2082 del codice civile.

Di conseguenza, se nel corso del 2022 sono stati destinati a locazione breve più di quattro appartamenti, non può essere utilizzato il modello 730, ma va utilizzato il modello Redditi PF.

Locazioni brevi nella Precompilata

Nella dichiarazione precompilata, il Fisco applicato “di default” la cedolare secca, assoggettando i corrispettivi comunicati tramite CU alla tassazione sostitutiva. Questo, tenuto conto che l’opzione è nella maggior parte dei casi la più vantaggiosa per il contribuente.

Sarà cura del contribuente, in sede di dichiarazione dei redditi, modificare la dichiarazione precompilata optando per la tassazione ordinaria, qualora la ritenga più conveniente.

Di questa doppia possibilità è data informazione al contribuente tramite apposito avviso nel foglio informativo e nell’applicazione web per la compilazione.

Locazioni brevi nel Modello 730

Nel Modello 730 precompilato, il reddito da locazioni brevi può essere indicato in due modi:

  • nel quadro B come reddito fondiario: se chi percepisce il canone è il proprietario dell’immobile o il titolare di altro diritto reale;
  • nel quadro D come reddito diverso: se chi percepisce il corrispettivo è il sublocatore o comodatario.

La ritenuta, effettuata dagli intermediari immobiliari, è indicata nel rigo F8.

Il caso dell’immobile cointestato

Attenzione al caso in cui l’immobile affittato sia cointestato: il regime fiscale prevede che ogni comproprietario indichi in dichiarazione la propria quota del corrispettivo lordo spettante.

Nella CU è indicato solitamente solo il codice fiscale del soggetto che ha stipulato il contratto di locazione breve, ossia di uno dei comproprietari. Se dunque essere ripartito, il contribuente deve modificare la dichiarazione (in questo caso l’importo), indicando la sola propria quota mentre gli altri comproprietari devono inserire ex novo nelle proprie dichiarazioni le rispettive quote del corrispettivo.

I dati nel foglio informativo del 730

Nel foglio informativo sono indicate sia le informazioni relative alle locazioni brevi che rientrano nella categoria dei redditi diversi (casella “Locatore non proprietario” della CU barrata), sia quelle che rappresentano invece redditi fondiari (casella “Locatore non proprietario” della CU non barrata).

  • Nel primo caso, i dati si trovano sotto la voce “Altri redditi”, specificando la denominazione e il codice fiscale del soggetto che ha trasmesso la CU, e sono inseriti nel quadro D della dichiarazione precompilata.
  • Nel caso dei proprietari di immobili, i dati sono esposte nel foglio informativo sotto la voce “Redditi dei fabbricati”, specificando la denominazione e il codice fiscale del soggetto che ha trasmesso la CU, e come detto sono inseriti nel quadro B della dichiarazione precompilata.