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Fiscalità agevolato per Enti del Terzo Settore dal 2026

di Anna Fabi

11 Marzo 2025 11:00

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Approvata la riforma fiscale del Terzo Settore, non più soggetto ai vincoli sugli aiuti di Stato: utili defiscalizzati e nuovi incentivi per investitori.

La Commissione Europea ha approvato la riforma fiscale per il Terzo Settore in Italia, con la defiscalizzazione degli utili e degli incentivi per gli investitori. Lo ha annunciato la ministra del Lavoro, Marina Calderone, esprimendo soddisfazione per «un traguardo atteso da anni» e per la «svolta decisiva», che consente di dare certezze e stabilità agli enti del terzo settore.

Per il Forum del Terzo Settore, il via libera «chiude finalmente la lunga fase di incertezza vissuta dagli ETS, che aspettavano la conclusione del percorso di riforma iniziato nel 2016».

Riforma fiscale Terzo Settore: cosa cambia

Le nuove agevolazioni fiscali per gli ETS sono contenute nella riforma del Codice del Terzo Settore, il Dlgs 117/2017 integrato dalla Legge 104/2024: il testo definisce con precisione i requisiti per gli enti, i casi di esclusione, le regole di governance e una serie di norme fiscali che, per entrare in vigore, necessitavano dell’approvazione UE.

Viene dunque stabilito che le agevolazioni agli enti del Terzo Settore non si configurano come aiuti di Stato. E’ una novità importante, perché si svincolano gli ETS dalle regole sugli aiuti di Stato a cui devono sottostare le imprese quando ricevono incentivi settoriali o dimensionali.

Come ha spiegato Maria Teresa Bellucci, viceministro con delega al Terzo Settore:

Dal primo gennaio 2026 entrerà in vigore un regime fiscale ad hoc che prevede, tra le altre cose, la defiscalizzazione degli utili destinati allo svolgimento dell’attività statutaria o all’incremento del patrimonio. Inoltre saranno introdotti specifici incentivi per gli investitori, ampliando le opportunità di finanziamento per gli Enti del Terzo Settore.

Tra le novità più significative c’è poi l’introduzione di nuovi strumenti di finanza sociale, come i titoli di solidarietà (i cosiddetti social bonus) con tassazione ridotta al 12,5% per gli investitori (stessa aliquota che si applica a chi investe in titoli di Stato).

Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, sottolinea infine un altro aspetto importante della riforma:

migliaia di enti potranno valutare nell’ambito del nuovo assetto fiscale quale qualifica assumere e potranno operare all’interno di un quadro normativo ormai completo. Probabilmente si renderà necessaria un’azione interpretativa delle nuove norme da parte dell’amministrazione finanziaria.