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Liberalizzazioni in Italia: +8% di produttività


di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 7 Febbraio 2012
Aggiornato 9 Luglio 2013 10:27

Liberalizzazioni: l'Ocse appoggia le misure del governo Monti e stima i vantaggi per le imprese ed il Paese in termini di produttività, competitività
 e crescita.

A sostenere il pacchetto liberalizzazioni di Monti, nonostante la folta schiera dei contrari, si è aggiunta l’Ocse: una volta che le misure per la crescita e la concorrenza andranno a regime, l’aumento della produttività è stimato in misura pari a +8% in 10 anni.

Liberalizzazioni

«Quasi la metà di questo guadagno di produttività potrebbe derivare dalla sola liberalizzazione dei servizi professionali»: a spiegarlo è stato il segretario generale dell’Ocse Angel Gurria in conferenza stampa alla presenza del presidente del Consiglio Mario Monti.

Per avvalorare la propria tesi Gurria ha preso ad esempio altri Paesi che «hanno tratto benefici da misure simili. Per esempio in Svezia, la liberalizzazione dei monopoli, il rafforzamento della normativa per la concorrenza, la riforma della normativa su taxi, aviazione civile, telecomunicazioni, ferrovie, servizi postali e settore elettrico hanno aumentato la produttività di quasi lo 0,5% all’anno nel periodo 1988- 2007».

In realtà, sulle liberalizzazioni le opinioni sono discordi: da una parte c’è il Governo che difende con forza l’incisività del pacchetto per la crescita delle imprese, appoggiato ora anche dall’Ocse dopo UE, Fmi e Confindustria; dall’altra ci sono le Pmi e Bankitalia che bocciano Monti ritenendo che abbia messo in campo misure solo per i giovani, e ci sono gli agenti di commercio e gli ordini professionali che chiedono al Governo modifiche al decreto liberalizzazioni.

Riforma del lavoro

L’Ocse ha comunque scelto di appoggiare il governo italiano. Positiva, infatti, anche la sua opinione in merito alla Riforma del mercato del lavoro di Monti e Fornero: «potrebbe portare ad un aumento della produttività e dell’occupazione, soprattutto per i gruppi meno protetti, come i giovani». In più le riforme apportate dal governo Monti sul fronte fiscale, con la lotta all’evasione e la messa in campo di strumenti come spesometro e redditometro, spianeranno la strada alla crescita dell’Italia.

Anche su questo fronte Gurria ha portato l’esempio dell’estero: con la lotta all’evasione fiscale il Regno Unito è riuscito a risparmiare più di 12 miliardi di sterline in 5 anni.

«Le riforme introdotte servono all’Italia e all’Europa. Liberare risorse in favore della crescita e aumentare la concorrenza è indispensabile per risolvere la crisi dell’euro», ha concluso Gurria.

Ovviamente soddisfatto il premier 
Monti ha risposto che «in un momento in cui singole categorie si sentono a disagio per le misure del Governo è importante che l’Ocse possa dare una speranza ai soggetti interessati perché da queste riforme vengano in generale benefici di crescita senza aspettare molto» e ha sul fronte degli attacchi da parte dei sindacati ha aggiunto che «stiamo cercando con la riflessione e il dialogo con le parti sociali di trovare la via migliore perché anche i punti mercato del lavoro e ammortizzatori sociali possano dare il loro contributo alla crescita e alla disoccupazione giovanile».