Comprare a casa ad 1 euro: i tre comuni che vendono immobili a questa cifra

di robertobosio

Pubblicato 2 Agosto 2014
Aggiornato 6 Marzo 2020 16:12

Come diventare proprietari di casa spendendo il minimo indispensabile. Ci sono tre comuni italiani – e più esattamente case spendendo solo un euro. Ovviamente si tratta di iniziative per contrastare l’abbandono di zone della città – o del nucleo abitato tout court – da parte della popolazione. Per esempio Salemi deve affrontare l’abbandono del centro storico a seguito del terremoto del Belice nel 1968, mentre Carrega Ligure cerca di rispondere allo spopolamento del paese – che ormai conta soltanto 98 abitanti.

Ma come funziona l’acquisto delle case a un 1 euro? Per capirlo lo abbiamo chiesto agli uffici edilizia del comune di Gangi. Nella cittadina siciliana le case in vendita a 1 euro sono 40, e si parla di 7 accordi firmati, altri 2 in via di finalizzazione (d’altra parte sono stati completati solo tre interventi). Per poter acquistare gli immobili non è necessario essere residente a Gangi. Il comune in questo caso fa solo da tramite tra i proprietari che vogliono disfarsi dei loro immobili e chi acquista. Quest’ultimo ovviamente deve offrire delle garanzie, come sostenere le spese notarili e di registrazione, così come volture ed accatastamento.

Entro un anno poi bisogna essere pronti a presentare un progetto di ristrutturazione. Per tutto questo il comune Gangi chiede a chi vuole acquistare casa di stipulare una polizza fideiussoria di 5.000 euro della durata di tre anni. Le dimensioni degli immobili sono limitate e su più piani, e si stimano costi di ristrutturazione nell’ordine dei 20-25.000 euro. Gli immobili sono molto belli – basta fare una ricerca in rete – e ricordano quelli visti nel film Baaria di Giuseppe Tornatore.

Il progetto a Salemi non è ancora arrivato ad una fase operativa, visto che il comune è stato commissariato per infiltrazioni mafiose nel 2012. Mentre il sindaco del borgo in provincia si è dichiarato soddisfatto dei risultati della sua iniziativa, a cui hanno partecipato anche una comunità new age e l’Università di Genova.