Investire nei titoli di stato conviene?

di Alessandro Vinciarelli

Pubblicato 14 Novembre 2011
Aggiornato 23 Novembre 2011 17:36

La reazione dei mercati finanziari alla nomina di Mario Monti, i rendimenti dei titoli di stato e le prospettive per i risparmiatori.

La nomina di Mario Monti a capo del Governo italiano ha fatto sentire il suo effetto sui mercati finanziari in uno scenario economico-finanziario che ormai comincia a condizionare le scelte dei risparmiatori. In particolare, i rendimenti in rialzo dei titoli di Stato italiani portano a domandarsi se davvero conviene investire in Bot e Btp, che presentano tassi di rendimento sempre più elevati.

Il rendimento dei Bot a 10 anni, per fare un esempio, è arrivato al 6,38%.

Per i risparmiatori, investire nei titoli di stato potrebbe essere una scelta interessante, da preferire all’apertura dei conti di deposito in considerazione del nuovo regime di tassazione sugli interessi maturati introdotto dalla Manovra Finanziaria 2011, che entrerà in vigore con il nuovo anno: 20% sui conti deposito contro il 12,5% dei Bot.

L’attesa asta dei Btp a cinque anni si è conclusa con la collocazione di 3 miliardi di euro a un rendimento del 6,29%. L’asta sui titoli con decorrenza 15 settembre 2011 e scadenza 15 settembre 2016 rappresentava un test importante per comprendere quanto le recenti decisioni politiche siano riuscite ad influenzare gli andamenti dei mercati finanziari, allentando le tensioni sul debito italiano.

I mercati finanziari, in generale, hanno comunque apprezzando la scelta di credibilità e stabilità rappresentata dalle dimissioni di Berlusconi in favore del governo tecnico di Mario Monti: Piazza Affari ha mostrato in apertura segnali positivi sia per l’Ftse Mib che per l’Ftse All-Share (anche se poi i guadagni si sono in parte ridotti nel corso delle ore), Borsa italiana ha aperto anch’essa in rialzo ed è sceso in apertura lo Spread Btp – Bund (per poi risalire, purtroppo). Attenzione quindi: la situazione resta fluida con andamento altalenante e picchi in negativo, come hanno dimostrato gli andamenti di fine giornata e le dichiarazioni di Olli Rhen (commissario UE agli affari economici), secondo cui non basta la “ricetta Monti” a rassicurare i mercati.

In questo scenario, le scelte dei risparmiatori devono essere lungimiranti e tenere conto delle reazioni dei mercati, i cui timori sono legati essenzialmente a problemi di liquidità sul breve termine. Pertanto, nella scelta dei titoli di Stato su cui investire (Bot, Btp, Btpi, Cct, Ctz) è importante tenere conto del fattore “scadenza”.