Governo, dalla lettera di Tria al discorso di Conte

di Barbara Weisz

Pubblicato 3 Giugno 2019
Aggiornato 20:34

Alta tensione nel Governo dopo la fuga di notizie sulla lettera di Tria alla UE, con tanto di denuncia in Procura e conferenza stampa del premier Conte.

Vengono al pettine i nodi del rischio crisi di Governo: a una settimana dal voto europeo, dopo giornate caratterizzate da fibrillazioni interne alla maggioranza, culminate in un nuovo “giallo della manina” sulla lettera del ministro dell’Economia Giovanni Tria all’Europa, arriva il punto del premier, Giuseppe Conte.

In conferenza stampa, il Governo tira le somme del risultato elettorale di domenica 26 maggio, chiedendo alle forze di maggioranza una scelta chiara e responsabile che metta definitivamente fine al clima da campagna elettorale e consenta di proseguire con il programma di Governo.

Positive le prime risposte di Lega e M5S. Tradotto in parole semplici: si allontana lo scenario del voto anticipato, a più riprese ventilato negli ultimi giorni.

La lettera di Tria all’UE

Il punto di partenza, come noto, è il risultato delle elezioni europee che hanno visto un vero e proprio ribaltamento di forze interno alla maggioranza, con la Lega al 34% e il M5S al 17%. Dibattito accesissimo per l’intera settimana, con i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, protagonisti di abbondanti botta e risposta a distanza.

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Sullo sfondo, il monito UE (peraltro atteso) sui conti pubblici e il giallo finale della lettera di risposta del ministro Tria a Bruxelles. Venerdì è circolata una bozza che non corrisponde al testo finale inviato alla Commissione UE. Risultato: una denuncia dell’Economia alla Procura della Repubblica per divulgazione di atti secretati e violazione di segreto d’ufficio. La decisione, spiega il ministero:

fa seguito alla diffusione a mezzo stampa di una bozza di lettera del ministro in risposta alle richieste di spiegazioni da parte della Commissione europea circa l’evoluzione del debito italiano nel 2018.

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La missiva ufficiale di risposta alla UE vede il Governo concordare con l’Europa sulla «necessità di conseguire un avanzo primario di bilancio più elevato per riportare il rapporto debito PIL su un percorso chiaramente discendente», ma sottolineare anche che a questo punto sono fondamentali «tempistica e portata dell’aggiustamento».

Molto in sintesi, l’Esecutivo rassicura l’Europa sul rispetto dei parametri, annuncia una riforma fiscale non finanziata in deficit che eviterà l’aumento IVA.

In realtà, sono tutti d’accordo sulla flat tax (su cui insiste la Lega), ma non sul modo in cui finanziarla. E non solo.

Il discorso di Conte

La conferenza stampa del premier ha voluto essere l’occasione per voltare pagina. Nessuno stallo, ora inizia la fase 2, ha insistito il premier, da una parte sottolineando che il Governo va avanti con il suo programma (compreso quello di politica economica), dall’altra continuando ad assicurare il rispetto dei vincoli europei di bilancio.

Nei prossimi giorni, arriverà anche il nuovo rapporto UE sul debito pubblico e le raccomandazioni di Bruxelles, intorno a cui si sviluppa il dibattito sulla politica economica.