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Consulente Privacy: un attestato per i Professionisti

di Barbara Weisz

Pubblicato 14 Luglio 2014
Aggiornato 21 Luglio 2014 09:54

Tra le professioni non ordinistiche riconosciute dal Ministero ora c'è anche Federprivacy, che rilascia agli iscritti un tesserino di consulente privacy, che ne certifica le competenze.

Si chiama privacy officer ed è un consulente professionista che si occupa di data protection e rispetto delle norme in materia di protezione dei dati personali di imprese e consumatori: l’associazione professionale di riferimento è Federprivacy, ora nell’elenco del Ministero dello Sviluppo Economico per le professioni non organizzate così da poter rilasciare ai propri iscritti un attestato di qualità, un bollino blu che certifica le competenze nel rispetto della legge sulle professioni non regolamentate (legge 4/2013).

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Privacy officer

La legge stabilisce il riconoscimento giuridico delle professioni non ordinistiche, attraverso associazioni professionali di fatto chiamate a svolgere funzioni simili a quelle di ordini e collegi.  Il tesserino da consulente privacy assicura dunque il possesso di determinati requisiti, come spiega il presidente di Federprivacy Nicola Bernardi:

«datori di lavoro e clienti possono sapere in modo attendibile se il professionista possiede effettivamente certe competenze, se è dotato di una copertura assicurativa, se ha conseguito una o più certificazioni, se ha curato il proprio aggiornamento professionale, e anche l’assenza di pregiudizievoli riguardanti la sua etica, dato che in base alla Legge 4/2013 abbiamo anche il compito di vigilare sulla condotta dei nostri associati».

In vista, c’è anche un nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati, che sostituirà l’attuale codice della privacy, ma nel frattempo la legge sulle professioni non ordinistiche e le apposite certificazioni di professionalità (ISO 17024) consentono di pesare le competenze dei professionisti che non appartengono agli Albi tradizionali.

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Federprivacy sottolinea che il trattamento di dati è classificato come attività pericolosa ai sensi dell’articolo 2050 del Codice Civile e quindi chi seleziona un candidato con competenze nel data protection deve prestare doppiamente attenzione, per non incorrere in potenziali sanzioni e richieste di risarcimenti.