Esodati, 7a salvaguardia e pensione anticipata in Parlamento

di Barbara Weisz

Pubblicato 30 Luglio 2015
Aggiornato 6 Agosto 2015 09:55

Settima salvaguardia esodati e pensione anticipata in commissione Lavoro alla Camera: discussione in vista della Legge di Stabilità 2016.

Obiettivo, settima salvaguardia esodati o comunque un provvedimento che estenda le tutele ai lavoratori rimasti senza stipendio né pensione per effetto della Riforma Fornero e non rientrati nei sei provvedimenti fino ad oggi approvati. La Commissione Lavoro della Camera deve discutere diverse proposte per risolvere la questione, anche in vista delle attese misure sulla flessibilità in uscita da inserire nella prossima Legge di Stabilità, tese ad impedire che si ripetano nuovi casi esodati. Vediamo le proposte delle varie forze politiche depositate in commissione.

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Esodati

La Lega Nord propone  una salvaguardia per tutti coloro che sono rimasti fuori dai provvedimenti fin qui emanati. Significa una settima salvaguardia per 50mila lavoratori. Il PD propone di estendere di un anno le tutele previste dalla sesta salvaguardia, coprendo coloro che hanno decorrenza della pensione  al 6 gennaio 2017 (attualmente il provvedimento vale per i trattamenti con decorrenza 6 gennaio 2016)ed aprendola a nuove categorie di lavoratori: titolari trattamento speciale edile, di mobilità ordinaria anche se cessati dopo il 30 settembre 2012. Il provvedimento tutelerebbe 26mila esodati.

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Pensione anticipata

Sia il PD sia la Lega chiedono poi provvedimenti per consentire forme di pensione anticipata a chi al momento non ha i requisiti per accedere: in entrambi i casi, si tratta del ripristino della quota 96 (60 anni + 36 anni di contributi), ma con caratteristiche diverse. La discussione si preannuncia lunga, il tentativo è quello di trovare una sintesi fra le diverse posizioni o comunque di presentare un testo in aula, magari da approvare prima della Legge di Stabilità.

Come è noto, in sede di manovra per il 2016 il Governo ha annunciato l’intenzione di approvare una nuova riforma pensioni che risolva le principali criticità sollevate da quella di fine 2011, prevedendo in particolare nuove forma di flessibilità in uscita: anche su questo, esistono diverse proposte su cui lavorare, ad esempio quella dell’INPS e quella del presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano. Infine, sul tavolo resta la questione dell’Opzione Donna, con le richieste che arrivano da più parti di correggere le interpretazioni restrittive INPS secondo cui questa possibilità di pensione anticipata è limitata ai trattamenti con decorrenza della pensione al 31 dicembre 2015, e non al conseguimento del diritto.