Incentivi impatriati: requisiti e casi particolari

Risposta di Barbara Weisz

Pubblicato 21 Marzo 2019
Aggiornato 30 Dicembre 2020 10:50

Francesco chiede:

Sono residente AIRE dal 2008. Sto valutando di spostare la residenza in Italia per lavorare senza stabile organizzazione anche sul mercato italiano, ma come autonomo: è comunque possibile usufruire dei benefici fiscali per impatriati?

Sono previsti incentivi per i lavoratori impatriati che svolgono attività autonoma.

Il riferimento normativo è l’articolo 16, comma 1, dlgs 147/2015, in base al quale l’imponibile è pari al 50% del reddito. In pratica, l’agevolazione consiste di pagare le imposte sul 50% di quanto guadagnato, non sull’intero introito.

Bisogna però rispettare una serie di requisiti: in particolare, non si deve essere residente in Italia nei cinque anni precedenti e ci si deve impegnarsi a rimanere nel Paese per almeno due anni. Lei è iscritto all’AIRE (registro italiani all’estero) dal 2008, per cui ha il primo requisito. Per chiedere l’incentivo deve quindi impegnarsi a lavorare in Italia per almeno due anni.

Altro requisito necessario: l’attività lavorativa deve svolgersi prevalentemente in Italia. Deve pertanto valutare nell’insieme le sue prospettive di lavoro per comprendere se può vantare anche tale requisito.

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