


Il mercato del lavoro italiano si avvia verso un 2025 dinamico, con oltre l’81% delle aziende pronte ad assumere, in particolare con contratti a tempo indeterminato (68%). Tuttavia, il Salary Guide 2025 di Hays Italia rivela una profonda insoddisfazione tra i lavoratori: il 40% non è soddisfatto del proprio impiego e il 51% prevede di cambiare azienda nei prossimi mesi.
Le aziende assumono ma faticano a trattenere talenti
Nonostante il trend positivo sul fronte delle assunzioni, le imprese si scontrano con ostacoli significativi. In primi la carenza di competenze: il 15% delle aziende fatica a trovare profili qualificati, soprattutto a causa della scarsa formazione e dello scarso afflusso di nuove figure nel mercato del lavoro.
C’è poi la difficoltà a trattenere il personale: il 19% delle imprese segnala turnover elevato, un problema accentuato dalle basse prospettive di crescita interna (53%). Le figure più difficili da reperire? I ruoli intermedi, che risultano essere i più complessi da occupare (57%).
Retribuzioni insufficienti e tanta insoddisfazione
Nel 2024 la RAL media dei colletti bianchi ha raggiunto i 56.000 euro (+3,7% rispetto al 2023), ma questo non basta a soddisfare i lavoratori: il 63% non prevede aumenti nel 2025 e il 43% considera inadeguata la propria retribuzione.
Per ottenere stipendi più alti, la strategia più efficace resta dunque quella di cambiare azienda: il 32% di chi ha visto un aumento lo ha ottenuto grazie a un nuovo impiego, mentre solo il 21% lo ha ricevuto per meriti individuali e il 20% per promozioni interne.
Benefit e smart working nella scelta di un nuovo impiego
Il Salary Guide 2025 fotografa dunque un mercato del lavoro in movimento: le aziende sono pronte ad assumere ma devono affrontare sfide legate alla retention dei talenti e alla carenza di competenze.
I lavoratori, sempre più orientati a cambiare impiego per migliorare la propria condizione economica e lavorativa, pongono grande attenzione a benefit e opportunità di crescita. Quando si considera un cambio di lavoro, la retribuzione rimane essenziale ma non è quindi l’unico fattore decisivo.
I lavoratori italiani pongono grande attenzione a:
- fringe benefit (49%)
- ruolo stimolante (43%)
- ambiente adeguato (43%)
- smart working (42%)
- opportunità di crescita professionale (38%)
Le aziende hanno recepito il messaggio: il 61% considera i benefit un elemento strategico per attrarre e trattenere talenti. Tra i più apprezzati ci sono lo smart working (53%), l’auto aziendale (46%) e l’assicurazione sanitaria privata (35%).