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Decreto Flussi: come si entra in Italia per lavoro

di Noemi Ricci

Pubblicato 12 Aprile 2023
Aggiornato 1 Febbraio 2024 10:15

I requisiti e le procedure per l'assunzione di lavoratori extra-comunitari nel rispetto delle quote e del Decreto Flussi: le risposte a ogni dubbio.

L’ingresso in Italia di cittadini extracomunitari per motivi di lavoro subordinato e autonomo, anche stagionale, è consentito all’interno delle quote massime stabilite annualmente (ad eccezione di alcune professioni), allo scopo di ridurre l’immigrazione irregolare.

I decreti flussi garantiscono ai lavoratori extra-UE tutti i diritti del caso e permettono ai datori di lavoro italiani di assumere stranieri con regolari permessi. In questo articolo spieghiamo quali sono i requisiti e le procedure da seguire per assumere un lavoratore straniero in modo legale o per aspirare ad ottenere una posizione permanente nel nostro Paese.

Quali sono le norme per chi entra in Italia per lavoro?

I principali regolamenti sull’ingresso e il soggiorno per lavoro sono contenuti nel D.Lgs. n. 286/1998 e nel D.P.R. n. 394/1999. Il Decreto flussi 2023 ha confermato l’introduzione di alcuni semplificazioni come l’asseverazione dei requisiti da parte di professioni e associazioni di categoria, il “silenzio-assenso” sui nulla osta e introduce una nuova procedura per verificare preventivamente la presenza di lavoratori italiani già disponibili.

Il D.L. n. 20/2023 ha introdotto “Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare”, che rafforza la lotta contro i flussi migratori illegali e le reti criminali che gestiscono la tratta di esseri umani. Inoltre, facilita l’accesso legale al lavoro per i migranti qualificati tramite la semplificazione delle procedure.

Il Decreto ha introdotto anche una nuova procedura per la definizione delle quote massime di ingressi di lavoratori stranieri in Italia per il triennio 2023-2025. In questo contesto, allo scopo di avere una stima realistica dei lavoratori necessari nei vari settori, anche a fronte del tutto esaurito in un solo giorno del precedente Decreto Flussi, nelle scorse settimane l Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha avviato un confronto con le Parti Sociali.

Assunzioni stranieri in Italia: che deve fare il datore?

Per essere assunto da un datore di lavoro in Italia, un lavoratore extracomunitario deve ottenere un nulla osta dallo Sportello Unico per l’immigrazione.

Tutto parte con l’invio della richiesta di nulla osta da parte del datore di lavoro, italiano o straniero regolarmente residente in Italia, attraverso la piattaforma online. Questo però può avvenire solo dopo la pubblicazione sul bollettino ufficiale del decreto annuale di programmazione dei flussi.

Come fare la domanda flussi?

La domanda viene inviata allo Sportello Unico per l’immigrazione (SUI), che rilascia il nulla osta al lavoro solo se la richiesta di assunzione avanzata dal datore di lavoro rispetta le seguenti condizioni:

  1. deve rientrare nell’ambito della quota annualmente stabilita dal decreto flussi;
  2. non deve esistere alcun lavoratore Italiano, comunitario o extracomunitario iscritto nelle liste di collocamento o censito come disoccupato disponibile ad accettare il lavoro in questione. Tale verifica non è necessaria per assumere i lavoratori stagionali;
  3. non devono esserci motivi ostativi da parte della questura.

Assunzioni stranieri in Italia: che deve fare il lavoratore?

Entro 8 giorni lavorativi dall’ingresso in Italia, il lavoratore straniero deve cercare il Sportello Unico competente e consegnare la documentazione richiesta. Lo Sportello Unico lo aiuta a ottenere il codice fiscale e il contratto di soggiorno. Inoltre, lo Sportello Unico aiuta il lavoratore straniero a richiedere il permesso di soggiorno.

Come si verifica che non vi siano lavoratori disponibili?

Per verificare che non ci siano altri lavoratori già presenti sul territorio nazionale disponibili ad accettare un lavoro offerto (requisito previsto al punto 2), il datore di lavoro deve effettuare una verifica presso il centro per l’impiego competente inviando una richiesta di personale attraverso il modulo predisposto da Anpal.

La procedura introdotta a partire dal decreto flussi 2022 prevede che il datore di lavoro possa procedere con l’invio della richiesta di nulla osta per assumere il lavoratore che si trova all’estero allo Sportello Unico solo se, in alternativa:

  • il centro per l’impiego non risponde alla richiesta presentata entro quindici giorni lavorativi dalla data della domanda;
  • il lavoratore segnalato dal centro per l’impiego non è idoneo al lavoro offerto;
  • il lavoratore mandato dal centro per l’impiego non si presenta al colloquio di selezione, salvo giustificato motivo, decorsi almeno venti giorni lavorativi dalla data della richiesta.

Il verificarsi di queste circostanze dovrà risultare da un’autocertificazione che il datore di lavoro dovrà allegare alla domanda di nulla osta.

Chi può presentare la domanda flussi?

La domanda di accesso alle quote previste ogni anno dal Decreto Flussi in corso può essere inoltrata da un qualunque datore di lavoro (italiano o straniero regolarmente soggiornante) per far entrare in Italia un lavoratore straniero ancora residente all’estero. La domanda può essere anche presentata dalle agenzie per il lavoro.

Domanda respinta per mancanza di quote, cosa fare?

Se la domanda di assunzione di un lavoratore straniero è stata respinta per mancanza di quote, l’unica strada da percorrere è quella di aspettare il successivo Decreto Flussi. Le domande non accolte per mancanza di quote potranno essere esaminate in via prioritaria non appena si renderanno disponibili ulteriori quote.

In generale, è importante continuare a monitorare l’emanazione di nuovi Decreti Flussi, al fine di poter presentare la propria domanda il prima possibile, essendo le domande esaminate in ordine cronologico di ricezione ed essendoci, solitamente, meno quote disponibili rispetto al numero di domande presentate.

Quali le tempistiche per assumere un lavoratore straniero?

Il rilascio del nulla osta viene inviato automaticamente in via telematica alle Rappresentanze diplomatiche italiane dei Paesi di origine del lavoratore se, trascorsi 30 giorni dalla presentazione delle domande, non sono emerse ragioni ostative.

Il termine per il rilascio del visto è di 20 giorni ed è stato ridotto in via sperimentale proprio dal Decreto Flussi 2022. Una volta ottenuto il visto, il lavoratore può entrare in Italia.

Il datore di lavoro sarà avvisato dell’avvenuto rilascio del nulla osta tramite una comunicazione all’indirizzo di posta elettronica indicato e potrà scaricare direttamente il nulla osta accedendo al Portale Servizi-ALI.

In caso di riscontro di elementi ostativi da parte della Questura e/or nell’ambito delle verifiche a campione condotte dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, il nulla osta e il visto verrà revocato con la conseguente risoluzione del contratto di soggiorno e revoca del permesso di soggiorno.

Che documenti servono per il Decreto Flussi?

Tra i presupposti che il datore di lavoro deve possedere per assumere un lavoratore straniero includono: capacità patrimoniale, equilibrio economico-finanziario, fatturato, numero dei dipendenti e tipo di attività svolta dall’impresa, con riferimento al carattere continuativo o stagionale della stessa.

Al fine di semplificare la procedura di rilascio del nulla osta, è stato previsto che tra i documenti da allegare alla richiesta ci sia anche l’asseverazione firmata da professionisti o organizzazioni datoriali, documento attraverso cui si certifica o si dà l’assenso al rispetto dei presupposti contrattuali richiesti dalla normativa per l’assunzione di lavoratori stranieri. Da sottolineare che restano sempre possibili controlli a campione da parte dell’Ispettorato nazionale del lavoro in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate.

L’asseverazione non è richiesta nel caso in cui le domande siano inviate, in nome e per conto dei propri associati, dalle organizzazioni di categoria firmatarie dei Protocolli d’Intesa col Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che possono inviare allo Sportello Unico una semplice comunicazione di proposta di contratto di soggiorno che sarà trasmessa per via telematica direttamente alle Rappresentanze diplomatico consolari ai fini del successivo rilascio del visto.

Quali possono essere i motivi ostativi al nulla osta?

Per ottenere un nulla osta al lavoro, sia il datore di lavoro che il lavoratore straniero devono essere liberi da motivi ostativi.

I motivi ostativi includono: la condanna per uno dei reati previsti dal Testo Unico, la presenza di una misura di prevenzione applicata, la condanna per uno dei reati previsti dagli articoli 380 e 381 del Codice Procedura Penale, la minaccia per l’ordine pubblico, la sicurezza dello Stato o di uno dei Paesi con i quali l’Italia abbia sottoscritto accordi, i reati inerenti gli stupefacenti, la libertà sessuale, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, i reati relativi al reclutamento di persone destinate alla prostituzione o allo sfruttamento della prostituzione, la contraffazione, la condanna per uno dei reati relativi alla tutela del diritto di autore e alla contraffazione, l’espulsione, il divieto di ingresso e la segnalazione ai fini del respingimento o della non ammissione per gravi motivi di ordine pubblico, di sicurezza nazionale e di tutela delle relazioni internazionali.