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Reddito di Cittadinanza, versamenti di maggio

di Anna Fabi

Pubblicato 22 Maggio 2019
Aggiornato 16:20

Secondo mese di pagamenti per il reddito d cittadinanza: l'andamento delle domande e dei sussidi erogati, le prime reazioni, i nodi da sciogliere.

In pagamento il secondo mese di reddito di cittadinanza, oppure il primo per coloro che hanno fatto la domanda in aprile. Il versamento riguarda dunque, in primis, i 548mila contribuenti che avevano ricevuto l’ok entro fine marzo e hanno già iniziato a percepire il sussidio tramite RdC Card.

A questi si aggiungono i quasi 150mila nuovi percettori, che in questi giorni ricevono l’invito a presentarsi agli sportelli di Poste Italiane per ritirare la carta elettronica (con relativo PIN).

I numeri sono forniti dall’INPS: ci sono 194mila 391 domande presentate in aprile; ipotizzando un tasso di accoglimento del 73% ci sono 141mila 906 nuovi nuclei familiari che percepiranno il reddito di cittadinanza.  Secondo le stime INPS, le pensioni di cittadinanza nei primi due mesi raggiungeranno quota 75mila (dopo le 58mila pagate in aprile).

=> Pensioni di cittadinanza, primi bilanci

In generale, le domande per RdC/PdC presentate sono state circa 1 milione e 150mila con un progressivo rallentamento del trend: dopo il boom di marzo, a quota 822mila 586, in aprile le richieste sono scese a 194mila, fino a metà maggio 133mila. Ci si avvicina abbastanza al livello stimato dal Governo, 1,3 milioni di richieste (significa circa 3 milioni di Italiani).

Il sussidio medio concesso nel mese di aprile è stato pari a 520 euro. L’importo erogato, a titolo di reddito o pensione di cittadinanza, è rapportato ai requisiti, che tuttavia – alla prova dei fatti – risultano penalizzanti rispetto al ReI, soprattutto in termini di calcolo del reddito familiare con relative franchigie.

Senza contare la questione spese ammissibili. La mancanza di decreti attuativi ha reso in questo senso zoppicante l’avvio della misura, che per molti si è rivelato non soltanto un flop ma addirittura un intervento peggiorativo in tema di ammortizzatore sociale.

A grandi linee, nei primi due mesi sono stati risparmiati rispetto alle attese ben 150mila euro, ragion per cui l’Esecutivo non esclude alla fine di liberare un tesoretto da 1 miliardo.

Dibattito acceso su questo punto, ma al momento non ci sono calcoli ufficiali (il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha detto chiaramente che gli eventuali risparmi saranno misurabili solo a fine anno, nel frattempo non si possono utilizzare le somme di cui si parla destinandole ad altri provvedimenti).