Alla faccia del Made in Italy, le imprese italiane sono sopra la media europea in termini di capacità di innovazione, ma non salgono neanche lontanamente sul podio, occupato invece da Germania, Lussemburgo e Belgio..
L’innovazione italiana si avvale molto poco della cooperazione con altre imprese o con le istituzioni (università , istituti di ricerca e via dicendo): anzi, le imprese della penisola sono ultime in Europa da questo punto di vista. Producono in casa gran parte dell’innovazione, solo il 12% collabora con altri partner: è il valore più basso del Vecchio Continente. Vediamo con precisione come si configura la mappa europea dell’innovazione secondo i dati Eurostat.
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Il primato industriale tedesco si riflette nei dati sull’innovazione, visto che la Germania è il paese con il maggior numero di imprese innovatrici: il 79,3%, contro il 56,3 dell’Italia.
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La media europea è pari a 52,9%, dunque l’Italia come detto viaggia nella prima parte della classifica, ma certo non primeggia, pur essendo un paese a forte vocazione industriale (in cima alle classifiche europee per numero di PMI attive, per fare un esempio).
Sul podio ci sono anche Lussemburgo, 68,1%, e Belgio, 61%, ma davanti all’Italia ci sono anche Portogallo, Svezia, Irlanda, Olanda, Estonia, Austria.
Uno sguardo anche ai fanalini di coda in termini di innovazione: Bulgaria, Polonia, Lettonia, Romania e Ungheria.
L’innovazione in azienda è in buona parte “fai da te” un po’ in tutta Europa: solo il 27% delle imprese ha ottenuto risultati innovativi, in termini di prodotto o servizi, grazie alla collaborazione con altre aziende o poli di ricerca. Il 73% delle aziende innova utilizzando solo risorse interne.
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La più alta percentuale di partnership per l’innovazione si riscontra a Cipro, Austria, Slovenia, Lituania e Ungheria. La più bassa in Italia, 12%, seguita da Malta, Portogallo, Spagna e Bulgaria. Da sottolineare che anche in Germania il tasso di cooperazione è sotto la media europea, al 24,3%.
L’11% delle imprese innovatrici sceglie di collaborare con partner europei, mentre il 3% si rivolge agli Usa e il 2% alla Cina o all’India.
Fra i diversi paesi, la più alta percentuale di collaborazioni europee si trova a Cipro, Slovenia, Austria, Estonia e Slovacchia, la più bassa in Italia, Spagna, Germania e Portogallo.
Partnership con gli Usa più frequenti in Finlandia, Svezia e Slovenia, paesi che insieme al Lussemburgo sono anche i più attivi in termini di partnership con Cina o India.