ICT e processo decisionale: una prospettiva sinergica

di Roberto Lodola

Pubblicato 4 Luglio 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:43

Le imprese sono oggi chiamate ad operare in un mercato estremamente complesso ed in continua evoluzione, che sempre più spesso pretende repentine, e magari anche radicali, manovre di adattamento.

Tanto i manager delle grandi aziende quanto gli imprenditori delle Pmi sono perciò chiamati – più che in passato – a prendere decisioni strategiche in condizioni di estrema incertezza.
Tra gli uni e gli altri ci sono, però, profonde differenze metodologiche nell'affrontare i processi decisionali.

Grazie allo sviluppo di software dedicati progressivamente più articolati, veloci e graficamente efficaci, le grandi aziende fanno infatti affidamento in maniera sempre più marcata sugli elaboratori, esponendosi così al rischio che i processi decisionali fortemente computerizzati comportano: che l'accento venga posto più del dovuto sui numeri e sulle valutazioni quantitative.

Di contro, complice una sconfinata fiducia nelle capacità  imprenditoriali ed una quasi complementare diffidenza nei confronti degli strumenti informatici finalizzati al decision making, i processi decisionali che caratterizzano le piccole e medie imprese risultano ancora poco formalizzati e matematizzati: le decisioni strategiche maturano infatti quasi del tutto dall'intuito imprenditoriale e dal buon senso che nasce dall'esperienza piuttosto che dai numeri e dal calcolo.

Se è vero che le decisioni strategiche non possono essere affidate interamente ai calcolatori, se è vero che intuito ed esperienza danno giorno dopo giorno un contributo vitale agli imprenditori, è altrettanto vero però che il supporto dei calcolatori può risultare utile per un processo decisionale assolutamente consapevole e razionale, che in ultima istanza possa rivelarsi anche efficace.

Tra le altre cose, l'utilizzo degli strumenti ICT come supporto per i processi decisionali può infatti permettere di affidare ai PC valutazioni numericamente anche complesse e magari lunghe da elaborare, minimizzando la possibilità  che siano commessi errori o che siano trascurati aspetti rilevanti; può permettere poi l'elaborazione di informazioni ed approfondimenti utili per una più nitida comprensione degli scenari in essere o per una visualizzazione meno improvvisata di quanto concedano l'intuito e l' esperienza dei possibili scenari futuri ; può anche permettere una valutazione abbastanza affidabile della desiderabilità  e della fattibilità  di possibili alternative.

Più in generale, cogliere il potenziale di questa sinergia tra uomo e macchina, conoscere gli strumenti che le nuove tecnologie dell'informazione mettono a disposizione per il decision making e sapersene servire come supporto per integrare il tradizionale processo decisionale imprenditoriale, con buona probabilità  può aiutare le Pmi a rispondere più efficacemente alle continue sollecitazioni del mercato.