Dopo mesi di attesa il MAC (Mercato Alternativo del Capitale) ha finalmente fatto il suo debutto.
Considerato come uno dei più interessanti strumenti per l’accesso al venture capital riservato alle PMI italiane, il MAC è attivo da metà settembre e ha già raccolto numerose candidature.
In cosa consiste? In un sistema di scambi organizzati gestito da Borsa Italiana, che consente alle piccole e medie imprese di accedere in maniera semplice e veloce al capitale di rischio, per poter finanziare processi di crescita senza dover rinunciare alla propria indipendenza nella gestione della propria impresa.
In pratica, ispirandosi all’AIM (Alternative Investment Market) di Londra, il MAC consente di entrare a far parte di un network di banche (le più importanti realtà italiane), investitori e altre imprese. Una volta “dentro”, è come poter essere in vetrina e proporsi ai grandi investitori internazionali. La differenza con il mercato londinese è che al sistema italiano possono accedere soltanto investitori professionali, a garanzia di maggior successo delle iniziative di finanziamento intraprese.
Il nuovo sistema pare davvero garantire tempi brevi e requisiti semplificati per l’accesso al capitale, così come la possibilità di stabilire sinergie con istituti bancari locali, che meglio possono comprendere la realtà imprenditoriale in cui operano le imprese, valorizzandone le dinamiche territoriali.
Certo, il programma è ancora giovane e vedremo soltanto nel medio termine quali frutti potrà produrre, ma sono innegabili le sue potenzialità : senza doversi quotare in Borsa – e quindi aprire il proprio capitale ai piccoli investitori – né cedere quote di capitali ad un fondo di private equity – perdendo così la gestione diretta della società – le piccole e medie imprese possono puntare all’innovazione ‘condividendo’ i rischi e quindi riducendoli.
Senza contare che il Parlamento europeo sta esaminando alcune disposizioni fiscali – applicabili anche a tutti Sistemi di Scambio Organizzati (SSO) della Ue – volte a favorire la capitalizzazione delle imprese, che estenderebbe i benefici del modello MAC anche sul piano fiscale.
In effetti, in uno scenario economico in cui l’internazionalizzazione delle filiere produttive apre sempre più a nuove opportunità , la strategia finanziaria proposta dal Mercato Alternativo del Capitale sembra davvero consentire di incrementare la capitalizzazione così da ottenere un accesso al credito bancario a condizioni più favorevoli, in virtù di un più solido rating.