
Il Bonus Acqua Potabile (o Bonus Idrico) è stato prorogato dalla Legge di Bilancio ancher per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, consentendo dunque l’accesso all’agevolazione da parte di chi investe nei sistemi di miglioramento dell’acqua potabile con invio della domanda nel corso del 2024, attenendosi alla finestra temporale che verrà a suo tempo stabilita (di norma, nel mese di febbraio).
Richieste di rimborso fino a esaurimento risorse
Le istanze di rimborso, correttamente compilate e corredate dalla necessaria documentazione, sono ammesse fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili.
Per le domande 2022, il Ministero dell’Ambiente (MASE) ha fatto sapere che:
non saranno più prese in considerazione le richieste di riesame delle domande già presentate e rigettate che perverranno oltre il 21/07/2023.
Bonus Idrico: cos’è
Il Bonus Idrico (introdotto dal DM 27 settembre 2021, n. 395) viene concesso per l’acquisto e l’installazione di sistemi di:
- filtraggio,
- mineralizzazione,
- raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare E290
finalizzati a migliorare qualitativamente le acque destinate al consumo, che siano erogate dagli acquedotti.
NB: questo credito d’imposta, che è su domanda al Ministero, non va confuso con il Bonus Acqua in Bolletta, concesso in modo automatico alle famiglie a basso reddito ISEE, a cui vengono applicate direttamente in bolletta gli sconti stabiliti dall’ARERA, sulla base delle tariffe locali.
Credito d’imposta fino a 5mila euro
Si tratta di un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre, che in ogni caso non deve superare i seguenti importi:
- 1.000 euro per ogni unità immobiliare, richiesto dalle persone fisiche non esercenti attività economiche;
- 5.000 euro per ogni immobile adibito ad attività commerciale o istituzionale, richiesto da tutti gli altri soggetti.
In base alle domande pervenute (27.932.195 euro) rispetto ai fondi disponibili (5 milioni di euro), il credito concesso per il 2022 è stato pari al 17,9005%.
Spese ammissibili al bonus
Secondo la normativa relativa al Bonus Acqua Potabile, l’importo delle spese sostenute deve essere documentato tramite fattura elettronica o documento commerciale che riporti il codice fiscale del soggetto che richiede il credito.
Privati e soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, inoltre, devono effettuare il pagamento con versamento bancario o postale o altri sistemi di pagamento che non prevedano i contanti.
Le informazioni sugli interventi andranno trasmesse poi all’Enea.