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Il Pacchetto Sud nella Legge di Stabilità 2016

di Barbara Weisz

Pubblicato 11 Dicembre 2015
Aggiornato 22 Agosto 2016 17:34

Credito d'imposta per le imprese nel Mezzogiorno modulato in base alle dimensioni aziendali, monitoraggio risorse per valutare sgravi assunzioni: il pacchetto Sud nella Legge di Stabilità 2016.

Credito d’imposta automatico per gli investimenti in macchinari, mentre sul fronte della decontribuzione per i neo assunti a tempo indeterminato, è tutto rinviato: sono i contenuti fondamentali del pacchetto Sud, in base agli emendamenti approvati in commissione Bilancio alla Camera della Legge di Stabilità. Visti i tempi ormai relativamente stretti di approvazione della manovra, sembra molto probabile che le modifiche siano definitive. Vediamo con precisione cosa prevedono gli emendamenti.

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Innanzitutto, dal 2016 le imprese del Sud avranno un credito d’imposta automatico per investimenti in beni strumentali nuovi (macchinari, impianti, attrezzature), anche mediante contratti di locazione finanziaria. La struttura produttiva a cui sono destinati gli investimenti deve trovarsi, o venire realizzata, in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, oppure nelle zone assistite delle regioni Molise, Sardegna e Abruzzo. Il credito d’imposta è riconosciuto nella seguente proporzione: 20% per le piccole imprese, 15% per le medie imprese, 10% per le grandi imprese. L’agevolazione è prevista fino al 2019, quindi per quattro anni.

L’entità dipende dalla spesa complessiva, con i seguenti limiti massimi per ciascun progetto: 1,5 milioni di euro per le piccole imprese, 5 milioni di euro per le medie imprese, 15 milioni di euro per le grandi imprese. Questo tetto si calcola dopo gli ammortamenti dedotti nel periodo d’imposta, ad esclusione di quelli relativi ai beni che formano oggetto dell’investimento agevolato. Nel caso in cui si tratti di una locazione finanziaria, si considera il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni, che non comprende le spese di manutenzione.

Il credito d’imposta non si applica ai seguenti settori: industria siderurgica, carbonifera, costruzione navale, fibre sintetiche, trasporti e relative infrastrutture, produzione e distribuzione di energia e infrastrutture energetiche, settore creditizio, finanziario e assicurativo. Non è cumulabile con aiuti de minimis o altri aiuti di stato.

La domanda va presentata all’Agenzia delle Entrate, con modalità e tempi che saranno definiti da apposito provvedimento entro 60 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Stabilità. Il credito d’imposta si utilizza esclusivamente in compensazione, a decorrere dal periodo d’imposta in cui è stato effettuato l’investimento, e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi, fino a quando se ne conclude l’utilizzo.

Previste una serie di nome per impedire comportamenti scorretti da parte delle imprese. Si perde il diritto all’agevolazione nei seguenti casi: se il bene agevolato non entra in funzione entro due anni, se entro cinque anni viene ceduto a terzi, destinato a finalità estranee all’esercizio dell’impresa, destinato a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione. Dunque, in tutti i casi in cui si acccerta l’indebito utilizzo dell’agevolazione, l’Agenzia delle Entrate procede al recupero di quanto dovuto, maggiorato di interessi e sanzioni.

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A questa misura sono destinati in totale 2,4 miliardi di euro, circa 619 milioni per ogni anno dal 2016 al 2019. Per quanto riguarda invece l’attesa proposta di prolungare la decontribuzione sulle nuove assunzioni al 2017, l’emendamento prevede semplicemente un monitoraggio attento delle risorse disponibili, per valutare la possibilità di proroga al 2017 e anche l’eventuale incremento dell’agevolazione per le imprese del Sud, rispetto al 40% previsto per la totalità delle imprese.