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Costi POS per le Partite IVA: il Governo interviene

di Barbara Weisz

Pubblicato 15 Luglio 2014
Aggiornato 22 Luglio 2014 09:50

Fissata la prima riunione fra rappresentanti di Governo e banche per andare incontro alle richieste dei commercianti e ridurre i costi di gestione dei POS.

La richiesta di professionisti e imprese è stata raccolta: il Governo ha convocato un tavolo tecnico per discutere dei costi di installazione e utilizzo dei POS, diventati necessari in seguito all’obbligo di accettare pagamenti elettronici per transazioni con il pubblico superiori a 30 euro. La prima riunione è stata fissata per il 16 luglio dal Ministero dello Sviluppo Economico: parteciperanno anche Banca d’Italia e Consorzio Bancomat. Sarà l’occasione per fare il punto su entità di costi e commissioni che commercianti, artigiani e professionisti devono sostenere per adempiere a quanto previsto dal DM 51/2014, in applicazione del Dl 179/2012 (decreto crescita).

=> POS: l’obbligo per negozianti e professionisti

La situazione

In estrema sintesi, la norma prevede che commercianti e professionisti siano tenuti ad accettare pagamenti con carte di credito, debito e bancomat se l’operazione è superiore ai 30 euro. Non sono previste sanzioni, per cui si tratta di una norma ancora complessa da applicare: in pratica, se il negoziante o professionista non ha il POS, il cliente è comunque tenuto ad effettuare il pagamento in contanti.

=> Obbligo POS senza sanzioni: norma e dubbi interpretativi

La trattativa

Le associazioni di categoria protestano per gli oneri e i costi che dotarsi di POS comporta, avanzando la proposta di un intervento in occasione delle assemblee annuali di Confcommercio e Confesercenti, alle quali il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, si è impegnata ad avviare un tavolo di confronto. Il MiSE comunica che il tavolo fissato per il 16 luglio proseguirà i lavori dopo la prima riunione, con l’obiettivo di individuare le migliori strategie per continuare a promuovere la diffusione dei pagamenti elettronici, su cui l’Italia è indietro rispetto ai partner europei, bilanciando però costi e benefici per tutte le categorie coinvolte.

Ricordiamo infine che dal 29 luglio diventa operativo il nuovo regolamento sulle commissioni per ridurre i costi dei pagamenti elettronici a carico degli esercenti.