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IMU a Gennaio: si paga il 40% della differenza

di Noemi Ricci

Pubblicato 2 Dicembre 2013
Aggiornato 3 Dicembre 2013 15:14

Abolita la seconda rata IMU 2013 ma non per tutti: in Gazzetta Ufficiale le modalità di pagamento, pari al 40% sulla differenza tra imposta calcolata con aliquota standard e quella deliberata dai Comuni. Ma si parla già di rimborso.

Il DL 133/2013 contenente Disposizioni urgenti concernenti l’IMU  è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.281 del 3o novembre), rendendo noto a tutti il testo integrale: l’Art. 1 stabilisce l’abolizione della seconda rata ma solo nei Comuni in cui nel 2013 le aliquote non superano quelle standard: ergo, si deve pagare la differenza. In che misura? Di questa differernza, al contribuente toccherà versare il 40% entro il 16 gennaio 2014”.

Quota IMU da pagare

In pratica, i proprietari di prime case dovranno versare il 40% della differenza tra l’IMU calcolata con aliquota al 4 per mille e quella calcolata con le aliquote deliberate dal proprio Comune nel 2012 (2013, nel caso in cui l’avessero elevata).

Dove si paga la mini-IMU

Limitandosi ai capoluoghi di provincia, in ordine alfabetico si paga a: Agrigento, Alessandria, Ancona, Avellino, Belluno, Benevento, Bologna, Brescia, Campobasso, Caserta, Catania, Catanzaro, Cosenza, Cremona, Fermo, Foggia, Forlì, Frosinone, Genova, Grosseto, Livorno, Messina, Milano, Modena, Napoli, Novara, Parma,  Perugia, Potenza, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Rovigo, Salerno, Siena, Teramo, Terni, Torino,Verbania.

L’abolizione della seconda rata IMU, lo ricordiamo, riguarda i proprietari delle prime case, di terreni agricoli elencati all’articolo 13, comma 5, del decreto-legge n. 201 del 2011 e immobili rurali ad uso strumentale (articolo 13, comma 8, del decreto-legge n. 201 del 2011).

Possibile rimborso

  • Perchè il Governo parla allora di abolizione IMU per le prime abitazioni? E’ quanto si chiedono cittadini, banche, comuni e CAF, tutti disorientati e beffati da questo colpo di coda inaspettato.
  • Perchè questo conguaglio che chiama alla cassa migliaia di cittadini? Perchè il Governo ha stanziato per l’abolizione della seconda rata IMU risorse pari a 2.164.048.210,99 per l’anno 2013, di cui 2.076.989.249,53 euro per i Comuni delle Regioni a statuto ordinario, della Regione siciliana e della Regione Sardegna e 87.058.961,46 euro per i Comuni delle Regioni a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta e delle province autonome di Trento e di Bolzano.

Per sanare questa spaccatura si ipotizza di prevedere un rimborso: bisogna trovare 150 milioni circa, come annunciato dal ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio, magari nella Legge di Stabilità. E magari sfruttando le stesse direttive inserite nel Decreto IMU (articolo 1, comma 6): eventuali eccedenze che un Comune dovesse ricevere nella ripartizione dei fondi statali per coprire il 60% della famosa differenza IMU, andranno a riduzione delle «imposte comunali dovute relativamente ai medesimi immobili per l’anno 2014». Si potrebbe estendere questo comma ai 150 milioni mancanti.

La volontà di Governo c’è. Il ministro Lupi ha parlato di questo pagamento come di è «un segno che va controcorrente e va corretto».

Fonte: DECRETO-LEGGE 30 novembre 2013, n. 133, Disposizioni urgenti concernenti l’IMU, l’alienazione di immobili pubblici e la Banca d’Italia. (13G00177) (GU Serie Generale n.281 del 30-11-2013)