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Reddito di cittadinanza e REI a confronto

di Noemi Ricci

Pubblicato 9 Marzo 2018
Aggiornato 12 Giugno 2018 09:48

In cosa consiste il sussidio di disoccupazione e inoccupazione proposto dal Movimento 5 Stelle, differenze con il vero reddito di cittadinanza e con il REI.

Per quanto esista già il REI (Reddito di inclusione), dopo l’esito delle elezioni politiche 2018  la proposta del Movimento 5 Stelle torna alla ribalta: parliamo ovviamente del tanto dibattuto reddito di cittadinanza.

In vista del nuovo Governo, considerati i risultati elettorali del M5S, in molti si aspettano il concretizzarsi del sussidio di disoccupazione e inoccupazione, ossia un reddito minimo garantito di circa mille euro al mese destinato a chi si trova senza lavoro o in condizioni di povertà.

Il vero reddito di cittadinanza

Con il termine “reddito di cittadinanza”, o “reddito base” (basic income), in realtà si intende un sussidio erogato dallo Stato in favore di tutti i soggetti in possesso della cittadinanza nel proprio territorio, a prescindere da condizione sociale, età, reddito o altri vincoli. Dunque, un concetto ben diverso da quello pubblicizzato dai pentastellati, e che in realtà si avvicina molto di più al già esistente REI.

La proposta M5S

La proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle è questa: in primo luogo non è destinata a tutta la popolazione in maniera indistinta ma solo a chi si trovi senza lavoro e ne stia cercando attivamente uno, o che abbia un lavoro/pensione con compensi tali da non farlo vivere al di sopra della soglia di povertà.

Per ottenere l’indennità di disoccupazione o inoccupazione proposta dal M5S sarebbe pertanto necessario essere in possesso di specifici requisiti e rispettare alcune regole:

  • avere raggiunto la maggiore età;
  • essere disoccupati, o percepire un reddito da lavoro inferiore alla soglia di povertà, o una pensione inferiore alla soglia di povertà;
  • essere iscritto ai centri per l’impiego;
  • accettare uno dei primi tre lavori che gli saranno eventualmente offerti;
  • partecipare a progetti “utili per la collettività” organizzati a livello comunale per un massimo di 8 ore alla settimana;
  • partecipare a corsi di riqualificazione e formazione.

Solo chi risulterebbe aderente a tutti i vincoli previsti potrebbe beneficiare del sussidio, fino a un massimo di  780 a euro al mese (o delle cifra necessaria per portare il suo reddito a 780 euro). La cifra potrebbe variare in base alle dimensioni del nucleo familiare.

Reddito di Inclusione

Si tratta di una misura che in realtà ricorda da vicino il Reddito di Inclusione (REI), anch’esso un beneficio economico accompagnato da un progetto di inclusione sociale e lavorativa.

Il REI già in vigore si discosta dalla nuova proposta soprattutto per la dotazione finanziaria di minore entità (l’assegno raggiunge al massimo i 485 euro) e per la platea di beneficiari ridotta: il sussidio proposto dal Movimento 5 Stelle dovrebbe prevedere una dotazione tra i 15 e i 30 miliardi all’anno e vede tra i beneficiari anche i pensionati.

Al futuro nuovo Governo le valutazioni di merito.