iPhone 3G: smartphone per le imprese?

di Francesco Caccavella

12 Giugno 2008 09:00

La nuova versione del software per iPhone è dedicato alle aziende: e-mail push, sicurezza Wi-Fi, configurazioni da remoto e un costo minore. Tuttavia manca ancora qualcosa per farlo piacere ai CIO

Lo scorso 6 marzo Steve Jobs, durante una conferenza stampa straordinaria, spiegò che in futuro l’iPhone non sarebbe stato solo un bellissimo gadget ma una piattaforma adatta per le esigenze di qualsiasi realtà aziendale, dalle grandi imprese alle piccole. Lo scorso lunedì, alla conferenza per sviluppatori, il CEO di Apple ha presentato una nuova versione del telefono cellulare, chiamato iPhone 3G, e la versione 2 del suo software. La promessa è stata mantenuta? Quanto l’iPhone può soddisfare le esigenze di comunicazione di un’impresa moderna?

Da questo punto di vista il nuovo iPhone è un grande passo in avanti: c’è il supporto alle funzioni push, c’è il supporto a strumenti di sicurezza di livello enterprise e una parziale gestione remota per le configurazioni e le funzioni. Manca però il supporto ai servizi BlackBerry, manca un servizio di memorizzazione file mentre l’assenza di una tastiera fisica potrebbe rendere più difficile scrivere e-mail o prendere appunti.

Oltre alle novità hardware (connettività di terza generazione, modulo assisted GPS, una batteria più duratura e nuovi colori), sono le novità del nuovo software con cui il telefono è equipaggiato che potrebbero spingere verso un’adozione in ambiti lavorativi. Gli iPhone 3G saranno venduti con il nuovo software già installato mentre, dai primi giorni di luglio, i possessori dell’iPhone classico potranno scaricarlo come aggiornamento gratuito attraverso iTunes. Anche le politiche di prezzo sono cambiate: il nuovo dispositivo costerà negli Stati Uniti 199 dollari per la versione da 8 GByte e 299 dollari per quella da 16, presumibilmente in accoppiata con un contratto telefonico pluriennale.

Nel nuovo software è stato migliorato il supporto alle diverse funzioni push. L’iPhone sarà in grado di ricevere e-mail, calendari e contatti in modalità push da una fonte dati esterna: un server aziendale o qualsiasi altro software che fornisca questo servizio. Nella prima versione del dispositivo era già incluso il supporto alla push e-mail ma era poco configurabile e gestibile solo con il servizio gratuito di posta elettronica Yahoo! Mail. Nell’iPhone 2 è stato integrato il supporto completo alla tecnologia Activesync di Microsoft, cosa che consentirà di interfacciare l’iPhone direttamente ai servizi di Microsoft Exchange e sincronizzare automaticamente posta elettronica, contatti e calendari.

Figura 1: ActiveSync e iPhone

ActiveSync e iPhone

L’integrazione con Activesync porta altri due vantaggi: l’accesso alla rubrica globale conservata nel server Exchange e la possibilità di eseguire da remoto una cancellazione di tutti i dati presenti nel telefono. La funzione, in inglese Remote Wipe, è supportata da Exchange Server 2007 e può essere molto utile per evitare la diffusione di dati aziendali importanti in caos di furto o smarrimento del telefono.

Molto si è fatto anche in termini di sicurezza delle comunicazioni. Il nuovo software per iPhone supporta ora la configurazione di una VPN Cisco attraverso certificati e il protocollo IPSec. Nel nuovo cellulare sono stati inoltre integrati diversi protocolli di sicurezza, a partire dal WPA2 in modalità enterprise – che permette di utilizzare per l’autenticazione in una rete Wi-Fi un server di password – fino ad arrivare ai protocolli EAP, LEAP, PEAPv0 e PEAPv1.

La configurazione dei dispositivi può essere gestita anche da remoto. Gli amministratori IT di un’azienda possono inviare all’iPhone, via posta elettronica o attraverso una pagina Web, profili per impostare le configurazione di posta elettronica, VPN e reti. La stessa cosa si può fare con i certificati da utilizzare per connettersi ai servizi remoti dell’impresa. L’amministratore può anche controllare l’installazione di applicazione di terze parti e bloccare o limitare l’uso di alcune funzioni del telefono come ad esempio Safari, YouTube e il music store iTunes WiFi. I profili si gestiscono attraverso l’iPhone Configuration Utility, disponibile come software per Mac OS X o come applicazione Web.

Figura 2: La distribuzione delle configurazioni

La distribuzione delle configurazioni

Funzionalità dedicate alle imprese sono incluse anche nel nuovo AppStore, il negozio virtuale previsto per luglio che consentirà di acquistare, scaricare e installare applicazioni certificate per il dispositivi della Apple. Le aziende saranno in grado di sviluppare applicazioni in proprio e autorizzare solo alcuni telefoni al loro utilizzo: il dipendente autorizzato potrà scaricarle direttamente dal sito aziendale o dalla intranet e poi sincronizzarle attraverso iTunes.

Novità anche per quanto riguarda il supporto ai documenti allegati alle e-mail. Oltre ai documenti in formato Pdf e Office già visualizzabili nella prima versione (Word e Excel), l’iPhone seconda versione può visualizzare anche documenti Powerpoint e i formati della suite di produttività di Apple iWork. Solo le foto allegate via posta elettronica potranno essere salvate sul dispositivo o inviate a Mobile Me, il nuovo servizio Web 2.0 di Apple.

L’aggiunta di nuovi protocolli di sicurezza e il supporto completo ad ActiveSync sono sicuramente un passo in avanti molto importante per favorire l’adozione aziendale dell’iPhone ma forse non basteranno a sconvolgere la natura di un dispositivo nato espressamente per il mercato dei consumatori. In primo luogo manca il supporto nativo ai servizi BlackBerry di RIM, diffusissimi nei mercati nordamericani e in Europa. Manca anche la possibilità di salvare documenti e renderli disponibili per l’invio via posta elettronica o per le visualizzazioni future.

Lo schermo da usare solo con il tocco delle dita, un’innovazione che ha entusiasmato anche altre aziende, RIM compresa, non è così facile da utilizzare quando si deve scrivere un messaggio di posta elettronica o salvare appunti: la tastiera fisica è ancora molto più produttiva. Silicon.com ha interpellato nei giorni scorsi dodici CIO di diverse aziende inglesi chiedendo loro quale tipo di tastiera preferissero: per due terzi la preferenza va ad una classica tastiera Qwerty. Manca anche il supporto al copia e incolla, una soluzione molto comoda nella gestione di posta elettronica e per quella dei documenti.

Da non sottovalutare il supporto: Apple garantisce un anno di garanzia ma il supporto viene gestito direttamente da Apple e non dagli operatori telefonici. Il supporto copre anche la batteria che, tuttavia, è saldata direttamente sui circuiti del telefono e non è sostituibile a mano: chi deve affrontare lunghi viaggi di lavoro non potrà così portarsi dietro, come in qualsiasi altro cellulare, una batteria di riserva.

Tutte le informazioni sull’utilizzo in azienda dell’iPhone sono comunque reperibili all’indirizzo http://www.apple.com/it/iphone/enterprise.