Oddio, qui va tutto in offshore

di Alfredo Polito

19 Aprile 2007 17:37

A causa del SaaS, i professionisti IT non devono temere una drastica riduzione dei posti di lavoro: le aziende hanno ancora bisogno di loro. Ma potrebbero cambiare i ruoli

Il passaggio al modello SaaS (software as a service) e l’addio al software basato su client che ne deriverebbe, potrebbero provocare un cambiamento dei ruoli ricoperti dai professionisti IT all’interno delle aziende, ma non dovrebbe decretarne la loro estinzione.

È quanto emerso nel corso dell’evento IT Pro Town Hall di Microsoft tenutosi a Redmond in questi giorni.

Il passaggio a SAAS non comporterà una forte perdita di posti di lavoro legati all’IT, ma esigerà una nuova expertise.

L’opinione di Steve Ballmer, CEO di Microsoft, intervenuto alla manifestazione, è che fornire soluzioni SAAS non significa solo abbandonare le attività legate al supporto e alla manutenzione delle applicazioni, ma anche «una reingegnerizzazione e un nuovo livello di calcolo».

I professionisti IT, insomma, possono star tranquilli: le loro competenze saranno ancora richieste. Le esigenze di sicurezza e conformità con le policy, per esempio, non possono eclissarsi solo perché un’azienda mette un servizio all’esterno, su un data center.

Una situazione simile si era riproposta qualche anno fa, quando i professionisti della tecnologia si preoccupavano che tutte le loro posizioni sarebbero state affidate in offshore: adesso, per loro la sfida principale consiste nel coniugare il talento con l’esperienza. «Non è corretto dire che sta andando tutto in offshore», ammonisce Bob Muglia, senior vice president of server and tools business di Microsoft.

Invece di liquidare i lavoratori IT, quindi, è più probabile che le imprese chiederanno loro di acquisire nuove competenze. Questo gli permetterà di concentrarsi su processi di business più importanti per l’attività in generale.

A questo proposito, Dan Holme, consulente delle tecnologie Windows e Office per la società Intelliem, tuona: «Il lavoro del professionista IT cambierà. Sarà più allineato con il business che con i bottoni».
«Piuttosto che preoccuparsi dell’uptime di servizi particolari&raquo, continua, «il CIO parlerà alla direzione marketing su come l’IT può aiutare a connetersi meglio coi clienti… Riguarda il valore di business che si può fornire, piuttosto che cavi e tubi».