Nei giorni scorsi anche Microsoft è entrato a far parte dei sostenitori di Open Source Census, il progetto collaborativo che valuta l’utilizzo del software libero in ambito aziendale.
Il censimento dell’Open Source poteva già contare sul supporto di ActiveState, CollabNet, EnterpriseDB, IDC, OpenLogic e Unisys.
Lo scopo dell’iniziativa è quello di ottenere un contatore del numero di installazioni per ogni singolo pacchetto open source, effettuando una sorta di censimento grazie al tool OpenLogic OSS Discovery, in grado di rilevare la presenza di software a sorgente aperto e inviare i dati raccolti, rigorosamente in forma anonima, nei database in remoto.
Sono dunque lontani i tempi i cui Microsoft e l’open source venivano visti come il diavolo e l’acqua santa? Staremo a vedere, visto che nonostante l’apparente apertura all’interoperabilità, il colosso di Redmond continua a parlare, in relazioni al mondo open source, di violazione di oltre 200 brevetti.
Tanto interesse sarà forse legato al fatto che il secondo utilizzo del tool di OpenLogic è quello di rilevare la presenza di soluzioni open source, in primo luogo su macchine Windows?
La versione ufficiale di Microsoft è quella di voler conoscere il grado di adozione del software open source, per consentire una migliore interoperabilità su Windows. Il sospetto di molti è che, piuttosto, voglia invece conoscere meglio il nemico!