Nonostante la nuova strategia di Microsoft per strappare a Google lo scettro di indiscusso sovrano delle applicazioni web-based pensate per l’ufficio virtuale, sembra proprio che non ci sia nulla da fare.
Le promesse dei due contendenti sono tante e le proposte user-centric spesso sembrano equivalersi, ma la risposta di mercato è invece assai diversa, premiando di gran lunga il più vicino ai bisogni pratici degli utenti consumer e small business: Google.
Non c’è che dire, la lotta tra i due è serrata: un po’ come Davide e Golia che si scontrano su un terreno comune e si inseguono a colpi di servizi, soluzioni e piattaforme.
Poco male, visto che ad avvantaggiarsene sono proprio gli utenti, soprattutto le piccole e medie imprese che, dall’advertising online alla web search, dal virtual workspace alla messaggistica, stanno diventando sempre di più protagonisti del mondo Enterprise 2.0.
La verità , però, è che il giovane Davide-Google non è più tanto giovane e indifeso e il vecchio Golia-Microsoft comincia in un certo senso ad arrancare. Con scaltrezza e perspicacia, la società di Mountain View è riuscita a mettere a segno una strategia tanto semplice quanto funzionale, che un colosso come Microsoft – forse troppo impegnato a combattere su più fronti e a difendere il proprio macrocosmo di prodotti, sofware e servizi – non riesce ad eguagliare.
Eppure il nuovo pacchetto di servizi online di Microsoft sembrerebbe non avere nulla da invidiare alla piattaforma web di Google: pensato soprattutto per le Pmi, l’universo Office Live consente di accostarsi alle funzionalità tipiche dell’ufficio virtuale con un approccio sempre più 2.0, improntato alla condivisione online delle informazioni e all’archiviazione e organizzazione dei documenti (Office Live Workspace), ma chiaramente privo di quell’autonomia nei confronti dei pacchetti software che da anni domina sui nostri pc, per privati e aziende.
La nuova famiglia di prodotti Live – sul mercato in tre versioni da basic a premium – è logicamente studiata per integrarsi con gli applicativi Office che tutti conosciamo.
È chiaro che funzionalità di elaborazione online come quelle proposte da Google (Docs & Spreadsheets), vanno invece in senso contrario, promettendo più flessibilità , personalizzazione, ottimizzazione delle risorse software e – visto che non guasta – un certo risparmio sui costi.
Dopo la sconfitta subita da Live Search – (deludente) versione Microsoft dell’efficiente e versatile motore di ricerca/portale Google – e dopo lo schiaffo impartito da Google Apps, credo proprio che il risultato sia, almeno per ora, un bel 3 a 0 per la premiata ditta Page & Brin.
Non ci resta che attendere di capire quali saranno i nuovi equilibri e le nuove dinamiche dopo l’ingresso di Adobe (che ha da poco acquistato Virtual Ubiquity, la software house dell’elaboratore dati online con tecnologia flash Buzzword) nel mercato delle web apps per “uso ufficio”.