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Blockchain e criptovalute, il 2020 sarà un anno fondamentale

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 13 Gennaio 2020
Aggiornato 2 Marzo 2022 12:23

Il meglio della settimana in ambito criptovalute e blockchain: oggi parliamo dell'atteso halving di Bitcoin, delle potenzialità di Ethereum 2.0, delle ultime novità legate alle valute digitali nel mondo, dei finanziamenti pubblici in Italia alle tecnologie emergenti.

Il 2019 è stato un anno senza dubbio rilevante per il settore della tecnologia blockchain, dei registri distribuiti e delle criptovalute.

Tra il crescente interesse dei Governi di tutto il mondo nei confronti delle valute digitali, nuovi record stabiliti da Bitcoin in termini di transazioni e indirizzi attivi, nonché svariati altri fattori, l’ecosistema internazionale è cresciuto notevolmente.

Come spesso accade, però, sono i grandi eventi strettamente connessi a Bitcoin a fare la vera differenza. Ogni nuovo record di prezzo stabilito negli ultimi dieci anni ha segnato l’ingresso di nuovi utenti, nuovi investitori, nuove aziende e nuovi capitali in questo mondo in continua crescita.

Il 2020 potrebbe essere un anno fondamentale in questo processo, a causa dell’halving di Bitcoin, previsto tra circa 111 giorni dal momento in cui scriviamo. Per chi fosse nuovo del settore, l’halving è un processo programmato di riduzione del tasso di creazione di nuove unità di Bitcoin. 

Nuovi Bitcoin vengono “creati” ogni giorno attraverso il processo di mining, che prevede l’uso di una vasta rete di computer, distribuiti in tutto il mondo, per la risoluzione di complessi problemi matematici. A seguito dell’halving, il numero di Bitcoin “generati” per il mining di nuovi blocchi come ricompensa a chi svolge l’attività di mining sarà dimezzato.

Si tratta di un evento molto atteso e molto discusso, che potrebbe portare ad importanti oscillazioni del prezzo di Bitcoin, e di conseguenza anche di altre criptovalute, generando magari una nuova ondata di attenzione mediatica.

Nel momento dei due halving precedenti, nel Novembre 2012 e nel Luglio 2016, il prezzo di Bitcoin era rispettivamente pari a 12 dollari e 650 dollari. Al momento Bitcoin è scambiato per circa 8.090 dollari.

Finanza

Da un punto di vista finanziario, le ultime settimane sono state piuttosto interessanti per il settore.

Lo Shenzhen Stock Exchange (SSE), borsa della famosa capitale tecnologica cinese, ha lanciato un indice che traccia le performance di 50 aziende che operano nel settore blockchain. Secondo un annuncio del 24 dicembre, l’indice si baserà sulle azioni di 50 società quotate sul SSE che partecipano al settore blockchain. 

I cinquanta titoli verranno classificati in base al loro valore di mercato giornaliero medio negli ultimi sei mesi. L’indice verrà aggiornato due volte all’anno: il secondo venerdì di giugno e quello di dicembre. Prima di creare l’indice, l’SSE si è assicurato che le aziende coinvolte stessero effettivamente utilizzando la tecnologia.

Restando in Cina, la banca centrale cinese ha completato il design del layer principale e il joint testing della sua imminente central bank digital currency (CBDC). Come riportato dal quotidiano locale Sina il 10 gennaio, la People’s Bank of China (PBoC) ha completato il design del layer principale dello yuan digitale, lo sviluppo degli standard pertinenti e condotto le operazioni di ricerca e sviluppo e joint testing della CBDC.

La banca ha illustrato gli ultimi sviluppi in un articolo dedicato, esponendo anche i suoi piani per il miglioramento della sicurezza informatica del network del settore finanziario.Le prime voci sui test nel mondo reale della CBDC cinese sono emerse all’inizio di dicembre. Il progetto pilota per la CBDC vedrà coinvolta la città di Shenzhen, e potrebbe includere anche la città di Suzhou. I test vanno oltre il semplice uso della CBDC nel sistema bancario centrale, esplorando diversi settori, come trasporti, istruzione, sanità.

Questo mese, la PBoC ha affermato che lo sviluppo dello yuan digitale sta procedendo come previsto.

La più importante banca degli Stati Uniti, JPMorgan ritiene invece che l’interesse per le nuove opzioni basate su Bitcoin (BTC) di CME Group, il cui lancio è previsto per il 13 gennaio, sarà molto alto. In una nota pubblicata in data 10 gennaio, un gruppo di analisti di JPMorgan Chase guidati da Nikolaos Panigirtzoglou ha anche identificato un incremento d’interesse nei future sul BTC del CME già esistenti. JPMorgan ha così commentato questo comportamento degli investitori:

L’attività insolitamente alta degli ultimi giorni probabilmente riflette l’elevata trepidazione tra i partecipanti al mercato per le nuove opzioni.

Eventi in netto contrasto con il lancio a dicembre 2019 dei contratti future di Bakkt, competitor del CME, i cui volumi sono rimasti “piuttosto bassi”. Solitamente i future su Bitcoin richiedono parecchio tempo per ingranare: inizialmente anche i volumi dei future del CME, il cui debutto risale a dicembre 2017, sono stati deludenti.

Passando alla Turchia, la Istanbul Clearing, Settlement and Custody Bank (Takasbank) ha annunciato che il suo sistema di trasferimento fisico basato su blockchain e sostenuto da oro è ora attivo.

La banca turca ha lanciato BiGA Digital Gold per fornire alle banche un sistema basato su blockchain per l’emissione, il rimborso e il trasferimento di oro digitalizzato.

Il sistema BiGA, annunciato per la prima volta a settembre di quest’anno, consente alle banche partecipanti di sfruttare la tecnologia blockchain per trasferire asset digitali che rappresentano una certa quantità di oro fisico. In particolare, ogni asset rappresenta un grammo d’oro fisicamente immagazzinato nelle cassaforti della Borsa İstanbul (BIST).

Tecnologia

La rete Ethereum ha completato il suo hard fork Muir Glacier, allo scopo di posticipare l’introduzione della difficulty bomb di altri 4 milioni di blocchi. Stando ai dati raccolti da Ethernodes, la maggior parte dei client supporta già la nuova versione del network: unica eccezione il client nethermind, che è rimasto indietro di oltre 150 blocchi.

L’hard fork Muir Glacier è stato implementato a meno di un mese dall’aggiornamento Istanbul, introdotto in data 7 dicembre. A dire il vero quest’ultimo upgrade è divenuto necessario soltanto in seguito all’implementazione di Istanbul, in quanto ci si è resi conto che la difficulty bomb sarebbe arrivata prima del “metà 2020” previsto originariamente.

La difficulty bomb è un meccanismo che aumenta gradualmente la difficoltà di creazione di nuovi blocchi, al fine di promuovere il passaggio di Ethereum da un algoritmo di consenso Proof of Work ad uno Proof of Stake.

Sempre parlando di Ethereum, secondo Andrew Keys, cofondatore di ConsenSys, l’aggiornamento Serenity di Ethereum verrà lanciato entro la fine di quest’anno. Ma dato l’attuale stato dello sviluppo, in pochi condividono il suo ottimismo.

In data 7 gennaio, Andrew Keys ha pubblicato sul sito di ConsenSys le sue previsioni per il 2020. Keys è stato uno dei fondatori di ConsenSys, e da allora è divenuto un socio dirigente di DARMA Capital.

Nonostante le previsioni di Keys abbiano toccato i temi più disparati, andando dall’economia mondiale ai diritti umani, due di queste saltano subito all’occhio per il loro incredibile ottimismo.

Secondo il dirigente, “nel 2020 vedremo Ethereum muoversi velocemente oltre la Phase 0 di Ethereum 2.0, verso la Phase 1 e il lancio delle shard chain.” Keys è inoltre certo che, mentre Serenity sarà ancora in sviluppo, le soluzioni di secondo livello “potenzieranno notevolmente Ethereum” e porteranno “livelli di scalabilità simili alla 2.0 sul layer principale.”

Il potenziale arrivo dello versione 2.0 di Ethereum è un altro avvenimento da osservare con attenzione a causa della sua possibile rilevanza nell’industria.

António Guterres, segretario generale dell’ONU, ha affermato che l’organizzazione deve adottare la tecnologia blockchain. Secondo quanto riportato da Forbes il 28 dicembre, infatti, Guterres ritiene che dovrebbe essere tra le tecnologie utilizzate dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Affinché le Nazioni Unite possano svolgere al meglio il nostro mandato nell’era digitale, dobbiamo abbracciare tecnologie come la blockchain, che possono aiutare ad accelerare il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Questa non è la prima volta che Guterres elogia il potenziale della tecnologia blockchain. Come riportato da Cointelegraph, a luglio dello scorso anno il segretario creò un “Panel di alto livello sulla cooperazione digitale“, che aveva tra i suoi punti la tecnologia blockchain.

A settembre del 2018, ha anche riconosciuto la riduzione del trust nelle istituzioni nazionali, tra gli Stati e in un “ordine globale” basato su regole, e in che modo le tecnologie, in particolare la blockchain, possono aiutare a mitigare il problema.

In Italia

Dopo nove mesi di dibattito a livello nazionale sul tema delle Initial Coin Offering (ICO) e delle criptovalute, la Commissione nazionale per le società e la Borsa (Consob), l’organo che in Italia si occupa di regolamentare il mercato mobiliare e tutelare gli interessi degli investitori, ha pubblicato il suo rapporto finale relativo a “offerte iniziali e scambi di cripto-attività”.

A marzo dello scorso anno l’istituzione aveva divulgato un “Documento per la discussione”, al fine di promuovere un confronto pubblico proprio sulla tematica degli investimenti in criptovalute. “Il Bitcoin non è oggetto di questa discussione”, aveva al tempo sottolineato Paolo Ciocca, Commissario della Consob.

Il 21 maggio, presso l’Università Bocconi, si è tenuta un’audizione pubblica alla quale hanno preso parte oltre 200 partecipanti. La consultazione si è chiusa il 5 giugno 2019 con 61 risposte pervenute (8 da esponenti del mondo accademico, 4 da associazioni di categoria, 7 da associazioni di categoria FinTech, 2 da operatori di mercato incumbent, 12 da operatori di mercato FinTech, 25 da studi legali e professionali, 3 da persone fisiche): l’ultimo report della Consob fornisce un riscontro finale proprio su questo incontro.

In particolare, il documento tenta di dare una risposta a numerosi quesiti: cosa sono le ICO, e in cosa differiscono dagli strumenti finanziari tradizionali? Questi strumenti possono essere regolamentati applicando le leggi già in vigore, oppure è necessario creare norme apposite? Qual è la definizione di “wallet” di monete digitali, e quali regole si applicano a chi fornisce questi servizi?

Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, il documento è consultabile a questo indirizzo.

Restando in Italia, la Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) e Wind Tre, in collaborazione con l’Università di Roma “La Sapienza” e Blockchain Core, hanno partecipato ad un bando di gara presentato dal Ministero dello Sviluppo Economico per la realizzazione di progetti legati alle tecnologie emergenti 5G.

Il programma del Ministero ha l’obiettivo di realizzare progetti di sperimentazione, ricerca applicata e trasferimento tecnologico relativi a tecnologie emergenti quali blockchain, intelligenza artificiale (AI) e Internet of Things (IoT) collegate allo sviluppo delle reti di telecomunicazione di nuova generazione.

Grazie al progetto “Gestione dei diritti d’autore su reti 5G con Blockchain”, SIAE e Wind Tre si sono aggiudicate la prima posizione tra gli assegnatari dei finanziamenti. Questa iniziativa mira ad una gestione più efficiente e trasparente della filiera del diritto d’autore e, in ultima analisi, a una maggiore e più equa valorizzazione dei contenuti creativi in generale.

La realizzazione del progetto, si legge nel comunicato, potrebbe avere un forte impatto sull’industria creativa. Mira infatti a a semplificare e rendere più efficace e trasparente la monetizzazione per autori e creatori, favorendo quindi l’avviamento di un percorso professionale nell’ambito della creatività per tanti giovani che oggi hanno difficoltà a immaginare un futuro lavorativo costruito sulle loro passioni e sui loro talenti.