Da BYOD a BYOA: app dei dipendenti per la produttività  sul lavoro

di Carlo Lavalle

Pubblicato 7 Gennaio 2013
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:46

I dipendenti che utilizzano sul posto di lavoro le proprie applicazioni rappresenta un fenomeno in crescita meritevole di essere messo in risalto. A far luce su questa tendenza, detta Bring Your Own App (BYOA), è una ricerca di LogMeIn e Edge Strategies condotta su 1.200 piccole e medie imprese di Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda.

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Secondo quanto rilevato in quasi il 70% dei casi i dipendenti hanno un atteggiamento attivo nell’introdurre nell’azienda nuove tecnologie e servizi di sincronizzazione su Cloud come Dropbox e SkyDrive, software come Skype e GoToMeeting, app per migliorare la produttività  quali Evernote e Google Docs oppure applicazioni social tipo Yammer e LinkedIn.

Oltre un terzo degli intervistati pensa che questo trend sia destinato a crescere nei prossimi cinque anni. Nonostante le preoccupazioni concernenti la sicurezza la maggior parte dei professionisti IT auspica che l’azienda in cui lavora possa adottare e incoraggiare l’uso di questa tecnologia.

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Per Andrew Burton dirigente di LogMeIn c’è

“un crescente numero di aziende che abbracciano la tendenza BYOA a dispetto delle preoccupazioni inerenti la sicurezza. Al pari del fenomeno che spinge i dipendenti delle aziende portare i propri dispositivi personali siamo davanti a una nuova sfida per gestire un ambiente eterogeneo e relativamente imprevedibile – una realtà  di lavoro moderno nel quale non sono più chiari i confini tra la proprietà  dei dati e dei dispositivi”.

La ricerca rende evidente che deve ancora essere trovato un modo concordato per garantire e gestire al meglio l’afflusso nel posto di lavoro di queste applicazioni o dei dati sensibili creati e condivisi al loro interno.