Cresce il mercato della pubblicità online, con l’Europa che sta colmando il gap con gli Stati Uniti, e l’Italia che è il quarto paese del Vecchio Continente in termini di rapporto fra raccolta e utenti. Nel nostro paese nel 2010 la raccolta pubblicitaria online ha superato il miliardo di Euro, nel 2011 sfiorerà 1,2 miliardi e si prepara a diventare, nel 2012, il secondo mezzo dopo la tv, superando quindi la carta stampata. I dati sono stati diffusi allo Iab Forum di Milano, in agenda oggi e domani, 12 e 13 ottobre.
L’indagine sull’advertisement online è stata presentata in apertura dei lavori dal general manager di Iab Italia, Fabio Lazzarini, e dal presidente vicario, Salvatore Ippolito.
La crescita dell’adv online (+15% nel 2011) è particolarmente interessante se rapportata al calo del 3% che ha registrato sempre quest’anno l’intero mercato della pubblicità. Un settore quindi che va controtendenza rispetto alla crisi. Non solo: l’online è l’unico segmento pubblictario ad aver registrato negli ultimi cinque anni un aumento sia del numero di aziende inserzioniste (+107%) sia dell’investimento medio (+46,1%).
Per quanto riguarda gli altri settori, la carta stampata ha visto diminuire del 27,7% l’investimento medio, la televisione segna un -11,7%, la radio registra invece un progresso, +9,3% (pur a fronte di una flessione del numero degli inserzionisti).
Il settore principale per l’adv online (dati 2010) è l’editoria, con una quota del 14,4%, seguito dalla finanza, 13,6%, e dall’auto, 9,9%, che invece continua ad avere la fetta più grossa del mercato totale della pubblicità, 11,3%. Seguono le tlc, che hanno il 9,8% dell’online, e la distribuzione, al 6,6%. Rispetto alla situazione di cinque anni prima, nell’online si registra il sorpasso dell’editoria e della finanza sulle tlc, che nel 2006 erano al primo posto con una quota del 14,6%.
Tutto questo, in un paese che a giugno di quest’anno vedeva il 72,8% delle persone connesse a internet, con una crescita del 7,5% sull’anno scorso. Il 68,8% ha un collegamento pc da casa, +10,5%, il 40,5% dall’ufficio, +4,9%, e il 17,2% dallo smartphone o dal cellulare (settore, quest’ultimo, che segna il maggior incremento +73,7%).
Eppure, l’internet economy in Italia vale solo il 2% del pil. Secondo le previsioni dello Iab Forum, nel 2015 la Internet economy varrà il 4% del pil e il mercato pubblicitario sarà di 2 miliardi di euro.