Un 2008 a tutto Rfid

di Alessandra Gualtieri

23 Maggio 2008 15:00

Promosso dagli analisti il potenziale commerciale della tecnologia per il riconoscimento a radiofrequenza: un mercato da quasi 10 miliardi di dollari in 5 anni

Sarà giunto finalmente il tempo di dare all’Rfid il meritato spazio di mercato? Chissà perchè, infatti, sono anni che industria e ricerca parlano di Rfid e delle sue potenzialità commerciali, eppure sono ancora in tanti a conoscerne a stento il significato e le applicazioni, ancora relegate ad un ruolo di nicchia.

Che il 2008 sia finalmente l’anno della svolta? &Egrave, un nuovo studio ABI Reseach a dare “speranza” alle numerose piccole e medie aziende – anche italiane – da tempo impegnate su questo versante, sviluppando e implementando applicazioni che rendono funzionale e foriero di opportunità di business il cosiddetto “Internet delle cose”.

In base ai dati di mercato, il primo quarto del 2008 ha portato buoni risultati operativi, lasciando ipotizzare da qui ai prossimi 5 anni una crescita media annua pari al 15%, per un giro d’affari di 9,7 mld di dollari nel 2013.

Le applicazioni più comuni e potenzialmente più profittevoli continuano ad essere le etichette intelligenti (i cosiddetti smart tag). A trainare il mercato sono anche i grossi progetti, che fungono da leva per le miriadi di iniziative imprenditoriali a livello locale, che ad esempio in Italia sono numerose e ben consolidate.

Uno delle più recenti, giusto epr citarne una delle più efficaci, è il progetto Sec (Safe and Efficient Cargo), realizzato da Insiel per la Regione Friuli, per il tracciamento dei trasporti merci e per la gestione informatizzata dei relativi documenti.

« Il successo dell’Rfid deriverà da molteplici applicazioni» ha sottolineato Michael Liard, analista ABI. A trainare la crescita, saranno soprattutto i mercati verticali: tracciabilità di beni, controllo di accessi e gestione della supply chain.