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Cloud Strategy e applicazioni per Pmi

di Alessia Valentini

20 Giugno 2011 10:00

Applicazioni e servizi aziendali evoluti? Le Pmi li individuano con la Cloud Strategy: la parola a Raffaele Sgherri di Avanade Italy.

Le ultime ricerche in campo IT assicurano una lenta ripresa e un cauto ritorno agli investimenti, volti al miglioramento della competitività delle aziende. In particolare, la tecnologia cloud sembra raccogliere un certo plauso. Per comprendere le esigenze delle piccole e medie imprese, PMI.it ne ha discusso con Raffaele Sgherri, Group Manager, Cloud Computing di Avanade Italy, che ha di recente commissionato una ricerca sul tema, con l’obiettivo di individuare gli elementi di strategia nell’offerta di tali servizi.

Applicazioni business a 100 €

Come spesso accade per le buone pratiche, la stessa Avanade ha adottato il cloud computing per la realizzazione di iniziative corporate. La piattaforma applicativa di riferimento è stata Windows Azure, scelta per sviluppare ed eseguire applicazioni nella cloud e lanciarle in pochi minuti, rendendole immediatamente fruibili.

La forza di Avanade in ambito cloud deriva dunque all’esperienza Microsoft su Azure, utilizzata per l’integrazione fra sistemi interni e nuovi servizi per aziende.

Data la semplicità di attivazione dei servizi, Avanade è ricorsa al cloud per realizzare mini-siti di recruitment esterno, limitatamente alle aree geografiche in cui opera la società e opportunamente disattivati finita la fase di ricerca del personale, pronte però ad essere riutilizzate all’occorrenza.

Un altro esempio? L’avvio di un sistema di gestione eventi, che permette l’iscrizione e il monitoraggio della partecipazione, l’organizzazione e la prenotazione delle sale. E ancora: il sito vetrina per i progetti, gli show case, per permettere ai potenziali clienti di verificare le potenzialità di servizi realizzati in tecnologia Cloud Computing.

Applicazioni di questo tipo hanno un costo contenuto (circa 100 euro) e possono essere immediatamente sospese quando non sono più necessarie, per poi essere riattivate al bisogno.

Cosa ne pensano le aziende

Dal 2009 Avanade ha attivato una Unit dedicata al Cloud Computing, tecnologia strategica per le aziende IT. Da allora Raffaele Sgherri lavora all’offerta di servizi richiesti non più solo dalle Enterprise ma ormai anche da PMI di fascia alta.

Per sondare il mercato, Avanade ha commissionato uno studio a Kelton Research uno studio, che ha coinvolto 573 Responsabili IT in 18 Paesi fra America, Europa e Asia Pacifico. Dall’indagine è emersa una rapida crescita dei servizi cloud pubblici (realizzati in esterno presso l’infrastruttura del fornitore) e due principali problemi da affrontare:

  1. impossibilità di gestire servizi cloud differenti all’interno delle proprie organizzazioni
  2. preoccupazione per l’espansione incontrollata della cloud e per il tema della sicurezza.

Nonostante queste difficoltà, l’adozione della tecnologia è in crescita (74% delle imprese), sintomo di una nuova percezione di maturità per questa tecnologia. Come in passato la tecnologia web ha rivoluzionato la progettazione delle applicazioni (portandole dalla modalità client-server alla modalità Web-based), oggi si scegli di realizzare applicazioni e servizi in cloud per le caratteristiche di velocità di realizzazione, deploy e utilizzo.

La ricerca ha confermato un trend di investimenti (25% in 2 anni), volti a potenziare gli asset aziendali e non più a contenere le spese come nel periodo di picco della crisi. Il cloud computing è considerato dalle aziende come elemento di rilancio sul mercato: per rendere la propia offerta più competitiva mediante l’incremento o l’evoluzione dei servizi offerti.

Modelli di utilizzo

La novità emersa della ricerca, ci spiega Sgherri, è la crescita dei servizi cloud privati, realizzate su infrastrutture e macchine proprie , localizzare in sede: il 43% circa dei responsabili IT ne dichiara l’adozione in azienda, limitando così i rischi per la sicurezza e garantendo un certo risparmio grazie al riuso tecnologico degli apparati.

Ovviamente questo non vuol dire la cloud pubblica e i servizi as-service siano morti e sepolti o siano fruibili solo da Pmi “povere”. Significa, spiega Sgherri, che i benefici di questa tecnologia sono stati riconosciuti e devono ora essere adattati alle esigenze delle singole aziende.

Ci sono quelle che necessitano di riqualificare l’HW e mantenere i servizi in casa, ma anche quelle che scelgono soluzioni ibride con una parte della soluzione in cloud privata e integrata con un servizio in cloud pubblica.

Proprio a questi tipi di aziende e Pmi Avanade si rivolge con figure di consulenza per scegliere lo scenario applicativo più adatto. Nella sua esperienza sul campo, Avanade ha infatti verificato scenari intricati, che richiedono in parte il riuso tecnologico e contestualmente lo sviluppo di servizi evoluti, sviluppati in cloud pubblica per contenere le spese.

Sicurezza: privacy e SLA

L’argomento sicurezza – altra grande preoccupazione degli intervistati – secondo Raffaele Sgherri richiede un distinguo: quella intesa come privacy (applicabile ai dati) e quella intesa come affidabilità (poter contare su un sistema funzionante anche per applicazioni e servizi di tipo critico).

Rispetto all’argomento privacy dei dati, un’infrastruttura esterna viene percepita dai clienti come meno sicura rispetto ad una implementazione in casa, ma non è detto che sia vero. In Italia, inoltre,la legge impone di mantenere i dati su server aziendale e quindi, nella maggioranza dei casi, è necessario studiare requisiti e modalità implementative del servizio richiesto. Ad esempio, un db di cartelle cliniche non può stare su un server esterno ma una applicazione di analisi dei dati che si basa su quelle cartelle può essere ospitata in cloud a patto di agire sulla porzione anonima dei dati.

In relazione all’affidabilità si deve assicurare il cliente mediante opportune leve, su cui può agire per gestire l’errore inatteso. Ad esempio, Microsoft lega i propri servizi in cloud a rigidi e precisi SLA (Service Level Agrement) e, in caso di disservizio, garantisce un ritorno economico alle aziende clienti (in sostanza restituisce il costo del servizio). Per garantire l’affidabilità si deve conoscere l’applicazione da realizzare e le Pmi (che spesso non hanno tecnici al loro interno) devono orientarsi verso partner con conoscenze specifiche che li possano aiutare nelle scelte tecnologiche sulla Cloud.

Offerta Avanade: Cloud Strategy

Emerge quindi dal confronto con Raffaele Sgherri che non è tutto bianco o nero quando si parla di cloud in azienda, ma che esiste una vasta porzione di “grigi”: declinazioni ibride su cui ragionare. E proprio qui che scatta l’offerta Avanade. I risultati della ricerca Kelton, infatti, l’hanno fortemente orientata al rafforzamento delle partnership con i clienti per effettuare studi pre-implementazione.

In questo modo, è possibile capire esigenze e aspettative ma anche fattibilità e potenzialità tecnologiche dell’azienda cliente. Questo tipo di consulenza è stata definita Cloud Strategy : la fase iniziale di assessment diventa la base ideale per progettare insieme la strategia di approccio, soprattutto nei contesti aziendali in cui impera la frammentazione organizzativa e di conoscenza.

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