I pirati informatici sembrano non interrompere mai la loro opera di intrusione e di attacco nei confronti di computer presenti sulla rete.
Potevano due attori principali della scena mondiale, come Obama e McCain, evitare un tale destino?
La risposta è sicuramente no. Qualche mese fa entrambi i candidati alla Casa Bianca hanno subito un attacco informatico che ha compromesso, almeno parzialmente, i computer dedicati alle campagne presidenziali.
Per quanto riguarda Obama, inizialmente si era pensato ad un malware scaricato da un sito malizioso. Sembrava semplicemente un’azione di phishing, ma successive indagini evidenziarono la presenza di software in grado di trafugare file o parti di essi dal computer alla rete.
Anche per McCain i cybercriminali sono riusciti a compromettere alcuni sistemi, ma in questo caso non si conosce alcun dettaglio ulteriore, nemmeno trapelato in modo ufficioso.
Quello che invece è emerso è che i file rubati dal computer di Obama riguardano dettagli di carattere politico, potenzialmente utili a nazioni estere quali ad esempio la Russia o la Cina, per intavolare negoziati con il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America.
Certamente questa notizia non sconvolge gli esperti del settore, ben consapevoli che i computer oggetto di questo particolare attacco erano tra gli obiettivi principali del momento. Quello che lascia riflettere che nonostante le premesse entrambi i candidati non sono riusciti a proteggere le proprie informazioni sensibili.
Si tratta di un errore di superficialità oppure di una dimostrazione di forza da parte degli hacker? Possibile che nemmeno i candidati alla presidenza Usa siano in grado di difendersi?