L’Italia è la culla della Cybermafia

di Gianluca Rini

Pubblicato 10 Settembre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:49

Da anni le associazioni a favore dei cittadini e dei consumatori hanno sempre guardato con un occhio di riguardo ai fenomeni che possono compromettere la sicurezza degli utenti di Internet, troppo spesso purtroppo presi dalla distrazione e dallo stress quotidiano per rendersi conto delle vere e proprie truffe delle quali possono rimanere vittime sulla rete e attraverso la ricezione di email.

Il fenomeno di cui parla Massimo Penco, presidente dell’associazione “Cittadini di Internet” è la cyber mafia, quella sorta di truffa organizzata via Internet da moltissime multinazionali che raccolgono i nostri dati, che magari abbiamo inviato via email, attraverso moduli da compilare su Internet e ultimamente anche attraverso l’invio di sms, non facendosi alcun scrupolo per quanto riguarda la privacy e le leggi a favore della riservatezza dei dati personali e privati.

Le società che organizzano concorsi a premi hanno nella maggior parte dei casi abbandonato la formula di partecipazione al concorso via posta tradizionale, lasciando la possibilità all’utente di iscriversi attraverso l’utilizzo di campi e moduli su pagine Internet, che però non sono per nulla sicure.

Questo comporta l’invio dei nostri dati riservati, molto spesso anche inutili ai fini del concorso stesso, in giro per la rete, nelle mani del primo malintenzionato di turno, che ha a disposizione qualsiasi informazione voglia su noi stessi e può sfruttarla per inviarci email di spam, pubblicità al nostro indirizzo di casa o per l’inserimento in database con lo scopo di effettuare ricerche di mercato a fini commerciali.

Massimo Penco, presentando gli obiettivi dell’iniziativa “Comunicare Sicuri“, una campagna che ha proprio lo scopo di sensibilizzare gli internauti su questa problematica, ha affermato:

L’acuirsi del fenomeno è, secondo il nostro e altri osservatori tecnici internazionali con cui collaboriamo, vicino al punto del non ritorno. Sembra, infatti, che l’Italia stia diventando la nazione scelta per quella che viene definita comunemente Cybermafia a causa della sua eccessiva permissività nell’utilizzo della rete. Per evitare ciò, la nostra associazione lancia una richiesta di partecipazione attiva a coloro che vogliono che il mondo Internet cresca nell’interesse di tutti e non lo si utilizzi in modo sbagliato, così come è già successo in altri Paesi. A tale scopo, ha ideato un sistema di segnalazione dei siti non protetti. Gli utenti interessati a interagire con noi dovranno semplicemente indicare, in modo del tutto anonimo, i siti Web non protetti. Per farlo, non bisogna avere particolari competenze. I siti Web sicuri iniziano con la URL “https:” e, in basso/alto a destra, riportano l’immagine di un lucchetto. Chiediamo quindi di copiare e incollare gli indirizzi Web che non corrispondono a queste caratteristiche sul nostro sistema perché siamo convinti che si debba sorvegliare tutti assieme affinché la rete rimanga un mondo pulito e non diventi il regno del crimine.