Azzerare il digital divide, la promessa del Governo

di Teresa Barone

25 Giugno 2012 11:00

Fondi europei in arrivo per azzerare il digital divide al Sud: lo annuncia Corrado Passera, che auspica anche l?intervento di investitori privati al Nord.

Si torna a parlare di digital divide e questa volta grazie alle dichiarazioni dello stesso Ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera, intervenuto durante un?audizione alla Commissione Trasporti della Camera. L?obiettivo del Governo Monti è quello di azzerare il divario che caratterizza l?Italia, e in particolare il Sud della penisola, in materia di banda larga, accesso alla Rete e alfabetizzazione informatica.

La strategia del Governo finalizzata a cancellare il digital divide si basa sullo stanziamento di risorse provenienti dai fondi europei fino a 700 milioni di euro, un plafond che sarà destinato soprattutto a migliorare la situazione nelle Regioni del Mezzogiorno. Ma questi contributi non potranno, invece, essere utilizzati per risolvere alcune problematiche che caratterizzano il Nord del paese, come ha sottolineato lo stesso Ministro:

«La copertura del digital divide nel Nord è forse il singolo problema più grande che abbiamo, perché i privati tendono a non andare e non ci sono i fondi europei. Il sistema produttivo ha bisogno di reti all?avanguardia. Senza un?infrastruttura adeguata il territorio perde competitività. Le infrastrutture sono il traino per l?utilizzo dell?Ict, che in Italia è ancora troppo basso e gli investimenti in banda larga e ultra larga sono una linfa vitale.»

Il Ministro ha anche focalizzato l?attenzione sulla necessità che, oltre ai fondi europei, siano gli investimenti dei grandi colossi privati ad apportare migliorie per quanto concerne le Reti a fibra ottica, facendo rifermento a Telecom e Metroweb.

«Vedo con favore ogni investimento che permetta lo sviluppo dell’infrastruttura: sia quelli annunciati da Telecom che quelli di altri, come Metroweb, vanno nella giusta direzione. Ma è auspicabile che ci sia la massima sinergia tra questi investimenti. E? chiaro che sarebbe sprecato fare duplicazioni di reti, però, ci deve essere largo spazio all?iniziativa di mercato, in concorrenza: questo è inevitabile.»