Migliorare la qualità della vita della famiglie e delle donne ma anche e forse soprattutto aumentare l’occupazione femminile e di conseguenza la ricchezza del paese. Il tema del lavoro femminile e della conciliazione dei tempi di vita professionale e personale è stato fra gli argomenti centrali del ForumPA che si è svolto nei giorni scorsi a Roma. E i dibattiti sono serviti oltre che a proseguire sulla strada della sensibilizzazione e a sottolineare il ruolo importante delle istituzioni, anche a presentare e confrontare una serie di buone pratiche attuate dalle amministrazioni.
Innanzitutto, il progetto “Asili Pa“, che ha contribuito alla creazione di mille posti nido in un anno, ha sottolineato Francesca Quadri, capo di Gabinetto del ministro delle Pari Opportunità, aprendo il convegno promosso dal suo dicastero, da quello della Pubblica Amministrazione, dal Dipartimento per la famiglia e da Microsoft. «Grazie a un accordo con le regioni – ha proseguito Quadri – abbiamo stanziato per volere del ministro 40 milioni di euro» con cui «gli enti locali hanno potuto favorire la nascita di nuovi servizi: dal tele-lavoro alla creazione della banca delle ore, dall’erogazione dei vaucher per i servizi per la prima infanzia all’assistenza delle persone anziane e quelle diversamente abili».
Tornando specificamente agli asili nido, quello di potenziarliall’interno della Pubblica Amministrazione è stato definito un obiettivo «su cui si è deciso di investire ingenti risorse». Francesca Quadri ha infine segnalato che nel Decreto Sviluppo recentemente presentato dal Governo «ci sono importanti misure che incoraggiano le aziende ad investire nel capitale umano femminile nelle regioni del Sud” impegno importante soprattutto in considerazione “della bassa percentuale di donne occupate nel Mezzogiorno».
La Regione Lazio ha invece parlato di “Vinco“, la campagna di informazione e sensibilizzazione per le famiglie. L’assessore al Lavoro Mariella Zezza si è presentata in fiera con le due baby testimonial, Luna e Maia, gemelline di un anno assistite dalla mamma, impiegata pubblica. “Ho voluto portarvi un caso concreto che grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero aiuta molte famiglie laziali” ha spiegato. Il progetto prevede un contributo alle donne lavoratrici, sotto forma di voucher da spendere presso fornitori accreditati che offrono servizi quali asidi nido, scuola materna, baby parking, ludoteche, doposcuola, centri estivi, trasporto bambini. L’assessore ha sottolineato che il Lazio «ha la maggiore occupazione femminile fra gli immigrati, detiene il record di uguaglianza di reddito fra uomini e donne, ha il maggior numero di imprenditrici femmine».
Il Comune di Venezia si è invece presentato con il progetto “Centro Donna“, che prosegue una serie di attività intraprese a partire dagli anni ’70. L’amministrazione della città lagunare, ha spiegato l’assessore alle Attività Culturali Tiziana Agostini, ha 300 dipendenti, di cui «il 65% è rappresentato da donne e il 25% da donne dirigenti». Per loro è stato ampliato l’asilo, e sono state attivate soluzioni come la fascia di flessibilità dell’orario di lavoro, il tele-lavoro, il part time.