Iran, l’Ue contro la censura di Ahmadinejad

di Lorenzo Gennari

22 Marzo 2010 12:15

L'Unione europea chiede all'Iran di smettere di disturbare le trasmissioni radio televisive dall'estero e si dice pronta a prendere misure idonee per garantire il diritto di espressione del popolo iraniano

Lo avevano annunciato giorni fa i ministri degli esteri della Ue: l’intervento sulla questione della censura di stato in Iran sarebbe stato inevitabile qualora il presidente iraniano avesse continuato ad ostacolare le trasmissioni dall’estero.

L’azione di disturbo contro gli strumenti tecnologici per lo scambio di informazioni, compreso Internet, il servizio di sms e i canali tv satellitari non è cessata e, pertanto, la Ue chiederà in via ufficiale all’Iran di inibire immediatamente le interferenze elettroniche che causano l’impossibilità di utilizzo di molti mezzi di comunicazione.

Il testo della richiesta sarà approvato dai ministri degli esteri della Ue a breve. «L’Unione europea è pronta ad affrontare la questione e ad agire per porre fine a questa situazione inaccettabile», si legge nella bozza adottata durante una riunione a Bruxelles.

Il provvedimento è stato preso perché i programmi della Deutsche Welle e della Bbc di recente hanno subito le interferenze dell’Iran e per questo motivo gli operatori del satellite Eutelsat hanno depositato una denuncia presso l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni.

Le ingerenze iraniane non hanno colpito solo i canali scomodi che si sono occupati della politica di Teheran, ma anche emittenti come Fashion Tv, unica tv internazionale interamente dedicata alla moda.

«Negli ultimi giorni i programmi di Fashion Tv trasmessi in Europa e Medio Oriente sono stati bloccati dall?arsenale iraniano, che è degno di Star Wars», ha dichiarato Michel Adam, Presidente e Fondatore del canale. Resta da capire se, l’oggetto dell’inibizione sia stato il contenuto dei programmi di Fashion Tv o semplicemente la frequenza di trasmissione, molto vicina a quella utilizzata dai canali inglesi, tedeschi e statunitensi.