La riforma scolastica non fa discutere solo in Italia.
Stando alle indiscrezioni pubblicate sul “The Guardian” anche la scuola primaria britannica mette in atto cambiamenti controversi relativi alla riorganizzazione delle materie curriculari.
Il nuovo programma didattico prevede l’inserimento della materia Web e nuove tecnologie che insegnerà ai giovani studenti inglesi a destreggiarsi con le attività di blogging e podcast, a consultare Wikipedia e Twitter e a scrivere sia a mano sia su una tastiera di computer.
Le aree centrali del sistema istruttivo britannico restano sei: inglese, comunicazione e lingue, matematica, scienze e tecnologia, scienze umane, sociali e ambientali, salute fisica e benessere, arte e design.
Ma questa riforma agli insegnanti non piace: per far posto ai social network sarà infatti necessario ridurre le ore destinate allo studio della storia, una materia che con gli anni ha ricoperto un ruolo sempre più marginale: addirittura il periodo vittoriano e la Seconda guerra mondiale protrebbero diventare facoltative.
Il ministro dell’Istruzione Jim Knight, dal Department for Children, Schools and Families ha però rassicurato che «gli studenti della scuola primaria affronteranno i periodi più importanti della storia, come i Romani, i Tudor e l’era Vittoriana e verrà loro insegnato a capire una cronologia di eventi importanti per la nazione e per il mondo intero».