Google potrebbe cedere alle richieste del Governo degli Stati Uniti di accedere ai dati su suoi utenti.
Le autorità governative questa volta hanno deciso di far ricorso ad una procedura legislativo che potrebbe obbligare i dirigenti della compagnia di Mountain View ad assecondare l’acquisizione delle informazioni contenute nel database.
«Il governo USA ci ha richiesto in diverse occasioni di fornirgli informazioni – ha spiegato Schmidt CEO dell’azienda – ma nel nostro paese, abbiamo un sistema legale che è molto importante per limitare indagini casuali delle istituzioni».
La querelle tra Google e il governo americano risale a qualche anno fa, al 2006 per esattezza quando il dipartimento di giustizia aveva preteso di visionare i registri settimanali delle ricerche nell’ambito di un’indagine sulla pornografia infantile in rete. Richieste analoghe erano state rivolte anche ad altri colossi informatici come Microsoft, Yahoo e Aol.
In quella occasione il rifiuto di Google fu irremovibile, mentre oggi la sua difesa della neutralità di Internet e della riservatezza dei dati dei suoi utenti sembra essersi allentata.
Tuttavia Schmidt nelle sue dichiarazioni tende a sottolineare che l’accesso alle informazioni archiviate da Google non implica nessuna forma di ingerenza da parte delle autorità governative:«noi non collaboriamo con il Governo a meno che non vengano rispettate tutte le procedure di legge».