India e Cina, due modelli emergenti a confronto

di Barbara Weisz

16 Luglio 2009 12:30

Un approfondimento sul modo in cui le due potenze asiatiche coniugano sviluppo economico e domanda ambientale, tema a cui Fitoussi e Laurent dedicano un'appendice nella loro "Nuova ecologia politica"

La Cina punta su una crescita basata sul commercio con l’estero, l’India controlla di più il ritmo dell’integrazione nel mondo globalizzato. E ancora: l’India è una democrazia, la Cina ha un regime più autoritario. La Cina supera l’India quanto a ricchezza, speranza di vita e tasso d’istruzione. Il bilancio ambientale è invece a favore dell’India. Sono entrambe gigantesche economie emergenti. Hanno un’indubbia importanza demografica (nel 2008 hanno rappresentato da sole il 40% dell’umanità). A questi due paesi Jean-Paul Fitoussi ed Eloi Laurent dedicano un approfondimento nel loro libro “La nuova ecologia politica”.

Guardando i dati relativi allo sviluppo economico, vince la strategia cinese. Il rapporto fra i tenori di vita nei due paesi era di 22 dollari a vantaggio dell’India nel 1991, mentre oggi ha raggiunto i 1900 dollari a favore della Cina. Quest’ultima è in testa quanto a speranza di vita e tasso d’istruzione. Ha più efficacemente combattuto la povertà, che secondo la Banca Mondiale era al 64% della popolazione nell’81 ed è scesa al 10% nel 2005. In India, nello stesso periodo, riduzione dal 54% al 35%, ma in valore assoluto tenendo conto della dinamica demografica del paese i poveri sono cresciuti nell’ordine di cinque milioni di individui.

Il tasso di alfabetizzazione è più alto in Cina, in particolare fra i giovani. In entrambi i paesi ci sono gravi diseguaglianze economiche, notevoli in India quelle fra uomini e donne. Quanto all’ambiente, la Cina ha un inquinamento, soprattutto nelle città, fra i più alti al mondo. Nel 2007 è stata il primo emettitore mondiale di gas responsabili dell’effetto serra. Il 30% dei corsi d’acqua è gravemente inquinato. Il rischio è che nel medio termine il mancato controllo ecologico metta in discussione lo sviluppo umano del paese. Non brillante, ma molto più positivo il bilancio dell’India. Qui gli indicatori sono migliori nelle grandi città, mentre peggiorano nei centri di media grandezza. Le emissioni di Co2 sono inferiori di un terzo rispetto a quelle cinesi (1,2 per abitante contro 3,8). Nel dibattito pubblico emerge una domanda ambientale.