Il mercato cinese dei beni di lusso nel prossimo anno crescerà ulteriormente del 12% diventando una delle principali aree di business del settore a livello mondiale. È la previsione recentemente annunciata dall’autorevole Bain & Co., agenzia americana di consulenza per le grandi firme, presente con 41 uffici in 27 paesi del globo.
Secondo i dati rilevati dagli esperti, le società britanniche che hanno iniziato ad investire nell’economia cinese, fino al terzo trimestre del 2009 hanno registrato una media di ritorno del 16 per cento, mentre i marchi americani continuano a sostenere perdite, i giapponesi hanno perso oltre il 10% del fatturato e l’Europa l’8%.
In base a queste cifre, i ricercatori si chiedono se l’espansione del mercato asiatico è dovuta alla crisi temporanea, o se si tratta di un nuovo livello di sviluppo del settore della moda in generale. L’ipotesi dominante è che, nonostante l’attuale miglioramento delle economie americana ed europea, d’ora in poi le mode, nel senso letterale e figurato del termine, le detteranno Cina, India, Brasile e altri paesi in via di sviluppo, inclusa, probabilmente, anche la Russia.
Se così fosse, i produttori di beni di lusso dovranno temperare la loro brama di guadagno e ridurre le loro altissime percentuali d’interesse, perché -come dimostrato dallo studio della Bain & Co.-, la gente in questi mercati emergenti è pronta sì ad acquistare prodotti costosi, ma solo a condizione che il loro prezzo sia davvero giustificato. Pertanto, a breve i luxury brand potrebbero diventare molto più accessibili, ovviamente, sempre nei limiti imposti dalla loro leadership.