La Guardia di Finanza di Prato ha scoperto un’evasione fiscale da 10 milioni di Euro da parte di un’azienda cinese attiva nel settore della vendita di divani e poltrone. La città toscana è da tempo uno degli “hub” della comunità che dal Paese orientale si è trasferita in Italia e si è attivata nel settore tessile, battendo la concorrenza delle aziende nostrane talvolta con metodi illegali.
Quello scoperto dalle fiamme gialle è proprio uno di questi casi, visto che l’azienda praticava prezzi notevolmente inferiori rispetto al mercato, proprio perché tendeva a evadere il fisco in maniera sistematica e organizzata.
Anche per questo motivo, lo stesso comune di Prato ha presentato una proposta che riguarda un deposito cauzionale per gli extracomunitari che vogliono aprire una partita iva: il rimborso avverrebbe dopo la prima dichiarazione dei redditi. Soprattutto le aziende cinesi hanno imparato bene come evadere il fisco e quindi ottenere guadagni maggiori: è proprio questo ad aver spinto il comune a intervenire per imporre misure maggiormente severe.
Il settore dell’abbigliamento è altrettanto coinvolto: spesso i prezzi così bassi sono dovuti anche alle pessime condizioni in cui lavora la manodopera che realizza capi in tempi record, in condizioni occupazionali vietate dalle legge. Ovviamente occorre considerare anche la qualità dei capi stessi che spesso è scadente e che è commercializzata da imprenditori cinesi che si sono stabiliti da anni in un territorio italiano dove oramai sopravvivono a stento in numero decisamente inferiore di realtà tessili rispetto ad alcuni anni fa.
Prato di cinese ha davvero un po’ tutto e molti degli esercizi commerciali sono frequentati anche dagli italiani perché qui si trovano prezzi che battono concretamente la concorrenza. Essere una risorsa per il nostro paese vuol dire anche reinvestire i guadagni su questo territorio spesso cosa che non accade con i cinesi, che inviano il denaro guadagnato presso le loro famiglie d’origine. È una situazione piuttosto complessa che vede la presenza di differenti fattori e oggi, ci si accorge di quanto radicato sia il mercato con gli occhi a mandorla che sembra procedere di pari passo con quello tessile di Prato.