Grande successo su tutti i fronti ma non in borsa: Facebook, il social network di Mark Zuckerberg, ha infatti registrato un importante flop a Wall Street tanto da spingere il Nasdaq ha richiedere il rimborso per gli investitori.
Il titolo, in calo di oltre il 30% dall’Ipo, ha toccato nei giorni scorsi un nuovo minimo sotto i 26 dollari. Ne è conseguita un’altra azione giudiziaria, la quarta, che accusa la società e le banche di aver nascosto ai piccoli investitori informazioni rilevanti sulle difficoltà del business. Intanto, il Nasdaq ha presentato alla Sec un piano per risarcire gli investitori dai danni causati dai problemi tecnici incontrati dal mercato durante l’Ipo.
I problemi tecnici che hanno complicato l’Ipo di Facebook il 18 maggio scorso costeranno al Nasdaq 40 milioni di dollari e le scuse ufficiali del suo ad Robert Greifeld. Nè il risarcimento nè le scuse paiono tuttavia sufficienti a soddisfare i broker che hanno perso collettivamente 100 milioni di dollari durante l’inspiegabile interruzione del sistema di scambi la mattina dell’attesissimo collocamento in Borsa del colosso dei social media.
Il parziale rimborso delle perdite – subite per lo più da Ubs, Citigroup, Citadel e Knight Capital Group – sarà effettuato parte in contanti e parte in sconti su commissioni future. L’offerta presentata ieri ai broker è soggetta all’approvazione della Securities and Exchange Commission.
Il giorno del debutto in Borsa di Facebook, il collocamento del titolo subì un inspiegabile ritardo di mezz’ora; alcuni ordini di compravendita per un totale di 30 milioni di azioni non furono mai eseguiti, altri furono eseguiti ma non confermati, e i quattro broker si ritrovarono quindi con posizioni indesiderate a metà mattina, quando le quotazioni di Facebook avevano già iniziato a scendere dal picco iniziale di 42 dollari. Il risarcimento offerto dal Nasdaq vale solo per gli errori commessi sugli ordini di acquisto e vendita fatti a un prezzo inferiore a 42 dollari.
Il Nasdaq OMX, la società che gestisce il mercato over the counter, ha ammesso quindi la propria responsabilità per quanto riguarda il malfunzionamento del sistema computerizzato di scambi, ma non per il deludente andamento del titolo Facebook, che nonostante il recupero di ieri (+3,6% a 26,81 dollari) tra il 18 maggio e ieri ha già perso quasi un terzo del proprio valore. Per rassicurare i mercati sulla propria capacità di far crescere il gettito pubblicitario, ieri Facebook ha tuttavia annunciato nuove facilitazioni per chi vuole fare pubblicità sulla sua piattaforma mobile.