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Filiere Made in Italy traino per l’occupazione

di Redazione PMI.it

Aumentano le assunzioni nelle filiere chiave del Made in Italy, ma permane critica la ricerca di personale qualificato in settori tecnici e specialistici.

A ottobre 2019 si contano oltre 21mila contratti di lavoro programmati in Italia, con un aumento pari a 100mila unità relativo al trimestre in corso rispetto allo stesso periodo del 2018.

A rivelarlo è il bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal, che sottolinea come i settori maggiormente caratterizzati dalla crescita di opportunità professionali siano alcune filiere prettamente Made in Italy: meccatronica, metallurgia, fabbricazione di prodotti in metallo.

A guidare l’incremento dei contratti sono anche la filiera del turismo e il comparto dei servizi informatici e delle TLC.

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Come di consueto, le imprese segnalano la notevole difficoltà di reperimento di profili professionali qualificati. Criticità che riguarda soprattutto servizi IT e TLC, metallurgia e fabbricazione prodotti in metallo, le attività della meccatronica, le industrie del legno e del mobile, industrie tessili, abbigliamento e calzature.

Le figure professionali più difficili da reclutare sono i laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione (67,9%), in ingegneria industriale (54,0%) ma anche in chimica e farmacia (58,6%) e i laureati a indirizzo scientifico, matematico e fisico. Una certa carenza riguarda anche i laureati a indirizzo linguistico, i traduttori e gli interpreti.