Quando è meglio assumere un recruiter?

di Floriana Giambarresi

26 Giugno 2014 14:00

È meglio gestire il processo di reclutamento da soli o sarebbe meglio farsi aiutare da qualcuno e assumere un recruiter? Ecco come scoprirlo.

Il primo passo per lavorare al meglio e raggiungere i propri obiettivi più facilmente è quello di capire quando è possibile gestire il processo di reclutamento da soli oppure quando è meglio farsi aiutare da qualcuno, assumendo un recruiter. Se non si sarà infatti capaci di gestire bene questo processo, non si sarà in grado di attrarre e assumere i dipendenti migliori.

=> Leggi come valutare competenze e motivazione dei candidati

Qui di seguito alcuni scenari comuni in cui il dirigente può anche gestire il processo di assunzioni in totale autunomia:

  • siete sicuri di avere candidati che soddisfano i vostri standard, perché magari facilmente raggiungibili;
  • ogni volta che ricercate dipendenti ci riuscite senza problemi;
  • ricerche per le quali non si è sicuri di come dovrebbe essere il candidato ideale, così si ha comunemente bisogno di valutare vari tipi di candidati così da decidere dopo di cosa si ha bisogno.

Qui invece altri scenari in cui si dovrebbe cercare aiuto da un recruiter:

  • quando tutto dipende da una o da un paio di assunzioni chiave, non è il momento di fare tentativi ed eventualmente errori: avrete bisogno di persone selezionate e capaci di svolgere quel ruolo;
  • se il team gestito è grande si potrebbero avere così tante cose da fare da non potersi concentrare sulla ricerca di nuovi dipendenti;
  • per le ricerche altamente specializzate – come tecnici o manager – si potrebbe non sapere dove trovare i candidati, come parlare con loro, come attirarli alla vostra azienda. Ingaggiate dunque qualcuno, un recruiter, che sappia fare queste cose.

=> Leggi gli errori comuni nelle assunzioni