Lavoro: più assunzioni, più precariato

di Teresa Barone

1 Dicembre 2014 09:00

Segno più per le assunzioni in Italia seppure prevalentemente a tempo determinato, mentre calano i licenziamenti.

Nel terzo trimestre del 2014 le nuove assunzioni hanno subito un aumento, seppure lieve, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: il 70% dei nuovi contratti è a tempo determinato, determinando anche un incremento del precariato.

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I dati diffusi dal Sistema Informativo delle comunicazioni obbligatorie sull’avviamento al lavoro, mostrano una crescita delle assunzioni pari al 2,4% con 2milioni e 474 mila nuovi contratti di lavoro dipendente e parasubordinato, prevalentemente nei settori dell’agricoltura e dell’industria.  

Se i contratti di lavoro a tempo indeterminato sono aumentati del 7,1%, gli inserimenti lavorativi a termine e i contratti di apprendistato sono cresciuti rispettivamente dell’1,8% del 3,8% rispetto al 2013, come evidenzia il Ministero del Lavoro:

«Questi dati, in continuità con quelli relativi al 2° trimestre confermano che il cosiddetto decreto Poletti, convertito nella legge 78/2014, ha prodotto l’esito che era auspicabile, cioè un incremento dei contratti a tempo indeterminato e dei contratti di apprendistato.» 

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Ad crescere sono anche i pensionamenti, mentre i licenziamenti hanno subito una flessione del 3,3%.