Il Curriculum Vitae è il primo passo per iniziare un percorso nel mondo del lavoro, serve per far conoscere tutte l’esperienze lavorative e personali fatte. Ma molto spesso queste informazioni vengono falsificate. Da alcune statistiche è emerso che il 58% delle candidature contiene informazioni non del tutto veritiere. Le sezioni del CV che vengono più falsificate sono le competenze informatiche e la capacità di parlare le lingue straniere. In minor numero vengono modificate, anche le date di inizio e fine delle precedenti occupazioni, con l’intento di occultare periodi di disoccupazione o di inattività.
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Ma cosa succede quando nel Curriculum Vitae viene dichiarato il falso?
In primis va precisato che i rischi e gli eventuali provvedimenti variano dall’ambito dove opera la persona che presenta un CV falsificato, ad esempio se parliamo di una Pubblica Amministrazione, si configura il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, con la reclusione fino a due anni. Un professionista invece che falsifica il proprio Curriculum va incontro al reato di illecito deontologico e ad una sanzione disciplinare da parte del consiglio dell’ordine cui appartiene il professionista.