Se il lavoro è digitale

di Chiara Basciano

9 Ottobre 2017 12:00

Quale impatto hanno le nuove tecnologie sul lavoro di tutti i giorni.

Che impatto ha l’introduzione della tecnologia sul luogo di lavoro? E come reagiscono i dipendenti all’avanzare della digitalizzazione. Risponde a queste domande la recente indagine condotta da Dimension Data, dal titolo The digital workplace report: transforming your business.

Sotto la lente di ingrandimento ottocento aziende con almeno mille dipendenti in quindici paesi, compresa l’Italia. Ciò che appare evidente dai dati presenti nel report è che sono ancora poche le aziende che possono considerare la loro evoluzione adeguata, raggiungendo solo il 30%, mentre il 40% afferma che la trasformazione digitale è una necessità se si vuole colmare il gap con le aziende migliori.

Ma nel quotidiano su cosa impatta maggiormente la tecnologia? Nel 47% aiuta a rendere lo smart working concreto, mentre il 64% utilizza la tecnologia per migliorare il servizio clienti. Il 62% invece pensa che la carta da giocare sia quella dell’intelligenza artificiale, rendendo di uso comune gli assistenti virtuali. Paolo Panzanini, Country Manager di Dimension Data Italia spiega «Oggi i servizi vanno al consumatore finale e il CIO è invitato ai tavoli decisionali, laddove le aziende devono muoversi più velocemente e cambiare processi. C’è esigenza di disaccoppiare i carichi applicativi dall’infrastruttura sottostante per avere più flessibilità nella gestione, abilitando logiche ibride o multisourcing», dando un nuovo volto al comparto IT quindi, capace di incidere maggiormente nelle logiche dirigenziali.

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