Confindustria: sì al Federalismo a due velocità

di Noemi Ricci

24 Novembre 2010 10:00

Per Emma Marcegaglia, numero uno di Confindustria, il Federalismo deve partire subito con le Regioni già pronte senza aspettare il 2013, ritenendolo un vantaggio anche per il Sud

Il Federalismo fiscale deve partire e anche in fretta: questa, in sintesi, l’opinione di Emma Marcegaglia espressa agli Stati Generali di Confindustria Lombardia, che ha scatenato una bufera di critiche da parte di chi vorrebbe tutelare le imprese del Sud oltre a quelle del Nord. Addirittura, Confindustria ritiene “suicida” la politica del rimanere fermi ad “aspettare chi arranca”…

Dunque, per la Marcegaglia Lombardia e Regioni dei Nord non dovrebbero spettare il 2013 ma partire subito, per consentire alle imprese locali di beneficiare della riforma.

Addio obiettivo comune per tutte le Regioni? È la posizione di Confindustria: il divario è troppo grande e mandare avanti le Regioni più forti può costituire un vantaggio per l’economia.

Tutto questo a un patto: il federalismo deve essere un modo per ridurre costi e tempi, dare maggiore responsabilità a chi governa e maggiore vicinanza tra governanti e governati.

Contrari al federalismo “a due velocità” la Cgil, ritenendolo anti-democratico verso le economie del Mezzogiorno. Opinione condivisa dal governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti: «Bisogna invece continuare a lavorare tutti insieme per superare questa fase delicata e costruire un federalismo condiviso e solidale».

Stessa linea di pensiero anche per il presidente della Regione Puglia, e leader di Sel, Nichi Vendola: «una partenza con tempi differenziati per i diversi contesti regionali comporterebbe rischi letali per la unitarietà del sistema italiano dei diritti e delle tutele».

Ovviamente favorevoli invece Lega, governatore del Piemonte, Roberto Cota, e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ha dichiarato «Noi, in Veneto, con il federalismo siamo già partiti».