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Economia in affanno, pochi fondi in Manovra 2024 per le imprese

di Alessandra Gualtieri

13 Novembre 2023 10:45

Dal mondo delle imprese si leva la preoccupazione per l'inadeguatezza delle risorse PNRR e in Manovra 2024 destinate all'Industria e agli investimenti.

L’economia italiana è in grave affanno. Secondo l’ultimo bollettino Istat, il sintomo dell’imminente rallentamento del PIL  è il calo di fiducia registrato tra imprese e famiglie da ottobre, collocandosi in un quadro di macro-economia internazionale in cui domina l0incertezza dovuta a ben due conflitti e da condizioni finanziarie ancora sfavorevoli.

Anche la Banca d’Italia ha confermato la stretta al credito che sta mettendo in difficoltà privati e società non finanziarie, con prestiti e depositi in calo. L’unico segnale incoraggiante è il lieve freno alla corsa dei tassi sui mutui, sulle erogazioni di credito al consumo e sui nuovi prestiti alle società.

Manovra 2024: risorse pubbliche insufficienti

Forti le preoccupazioni dal mondo delle imprese, anche alla luce delle risorse piuttosto limitate stanziate dalla Manovra 2024, mentre quelle per il Piano Industria 5.0 necessitano ancora una revisione del PNRR.

Secondo il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi:

di fronte alle transizioni che ci aspettano, 5 miliardi mi sembra una dotazione non sufficiente a stimolare gli investimenti che dobbiamo fare.

Nella Legge di Bilancio 2024 «mancano gli stimoli per gli investimenti […] senza l’industria non c’è l’Italia […] noi siamo molto preoccupati, davvero molto preoccupati.

Industria: investimenti in calo, serve un PNRR rafforzato

Anche per Giovanni Baroni, presidente Piccola Industria e Vice Presidente di Confindustria, è necessario spingere l’acceleratore sul Piano Industria 5.0, che servirà a supportare gli investimenti in sostenibilità e digitalizzazione chiesti dalla UE e dal mercato.

«Siamo preoccupati dalla caduta degli investimenti: se non saremo in grado di invertire la rotta, il Paese pagherà un conto molto salato».

Andrebbe anche reintrodotto il Credito d’imposta per la formazione 4.0, bonus venuto meno nel 2023, inserendo nel nuovo PNRR revisionato anche un “Credito formazione 5.0”.

In ultima analisi, si chiede al Governo di concentrare le risorse sulla capacità produttiva dell’industria per tenere dritta la barra economica del Paese.