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e-Commerce: imprese chiedono alla UE regole meno severe

di Tullio Matteo Fanti

19 Aprile 2011 14:30

Imprese dell'e-commerce si schierano contro le rigide misure sul commercio elettronico proposte dal Parlamento Europeo: il rischio è scatenare ripercussioni negative sul mercato.

e-Commerce: le nuove misure proposte dalla UE sarebbero troppo rigide per le imprese del settore, con il rischio di ripercussioni negative sul mercato e sullo sviluppo del comparto, nonchè sugli stessi consumatori. Lo sostengono Pixmania.com e vente-privee.com, aziende leader in Europa nelle vendite online.

Le proposte del Parlamento Europeo, mirano a maggior tutela dei consumatori e prevedono: obbligo da parte dei siti di e-commerce di effettuare consegne in tutta Europa; estensione a 28 giorni del diritto di recesso; obbligo di rimborso, da parte dell’esercizio online, ancor prima di essere materialmente rientrati in possesso del prodotto contestato (per ordini superiori ai 40 euro dovranno essere rimborsare anche le spese di rispedizione).

Pixmania.com e Venteprivee.com, pur dichiarandosi «favorevoli all’evoluzione del commercio, alla protezione del consumatore e alla armonizzazione delle regole a livello europeo, considerano le misure proposte dal Parlamento Europeo troppo rigide» e chiedono pertanto al Governo Italiano di non sostenere il testo adottato dalla commissione Mercato interno e Protezione dei Consumatori (IMCO).

Si tratta di misure che, a detta delle due società, metteranno a rischio l’equilibrio finanziario di molte aziende europee, con un aumento delle spese e dei prodotto restituiti. Inoltre, si riveleranno dannose anche per i consumatori, in quanto i già bassi tassi di margine sui prodotti porteranno le aziende ad aumentare il livello generale dei prezzi.

Secondo le due società, i clienti che restituiscono solo occasionalmente i prodotti dovranno pagare anche per coloro che effettuano grossi ordini e per coloro che usufruiscono di un prodotto per poi restituirlo. Conseguenze negative anche sulla concorrenza e di conseguenza sull’assortimento di prodotti disponibili su Internet.

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